Capolavoro di Alonso a Sepang e prima vittoria della Ferrari nel 2012. Favorito dalla pioggia, lo spagnolo ha dominato la gara sul difficile circuito della Malesia.
Quarta piazza per la Red Bull di Mark Webber davanti alla Lotus di Kimi Raikkonen ed alla Williams di Bruno Senna. Settima la Force India di Paul di Resta che ha preceduto la Toro Rosso di Jean Eric Vergne e la Force India di Nico Hulkenberg. Chiude la top ten la Mercedes di Michael Schumacher. Quindicesima l’altra Ferrari di Felipe Massa dietro alla McLaren di Jenson Button. Undicesima la Red Bull del campione del Sebastian Vettel.
Con una gara perfetta, il pilota spagnolo regala al Cavallino la prima gioia dell’anno. Alonso non sbaglia nulla, tira fuori il massimo dalla F2012 e conquista un successo che vale il primato nel Mondiale. Con una monoposto inferiore alla concorrenza, con lo spettro di un’altra stagione da dimenticare, l’asturiano confeziona un’autentica impresa: dopo le qualifiche, il podio sembrava un sogno. Il due volte campione del mondo, invece, si regala il 28° successo della carriera.
Si prende il primo posto dopo 16 dei 56 giri in programma, evita le trappole della pista dopo il prevedibile diluvio e resiste all’assalto di Sergio Perez. Il secondo posto del 22enne messicano, al volante della Sauber, completa la festa della Ferrari: il driver fa parte della Academy del Cavallino, guida una monoposto con un motore di Maranello e, prima o poi, è destinato a salire su una rossa. Magari, si prenderà quella di Felipe Massa, che non trova l’uscita dal tunnel: il 15° posto di Sepang è l’ennesimo flop del brasiliano.
La Ferrari, oggi più che mai, ha il volto e il nome di un solo pilota. Con 35 punti, Alonso guida la classifica davanti all’inglese Lewis Hamilton, terzo in Malesia con la McLaren-Mercedes, che insegue a quota 30. Steccano, invece, gli altri pesi massimi. Sebastian Vettel con la Red Bull numero 1 e Jenson Button con l’altra McLaren-Mercedes vengono ‘affondatì dalla Hrt dell’indiano Narain Karthikeyan e non raccolgono punti. Risultato: il Mondiale più lungo della storia è apertissimo.
Alonso presenta la sua autorevolissima candidatura iridata in una giornata divisa in due fasi. Uno scroscio di pioggia mischia le carte poco prima della partenza: via le gomme da asciutto, spazio alle intermedie. Al semaforo verde, le McLaren difendono le prime due posizioni e si ritrovano davanti alle Red Bull di Mark Webber e Vettel. Il contatto tra la Lotus di Romain Grosjean e la Mercedes di Michael Schumacher favorisce Alonso, che si ritrova al quinto posto.
La gara è un rebus sin dalle prime battute: la pioggia comincia a cadere con maggiore intensità e il passaggio agli pneumatici da bagnato è d’obbligo per i big già tra il quarto e il quinto giro. L’acquazzone diventa diluvio e nella settima tornata entra in scena la safety car: Gp congelato, con la sorprendente Sauber di Perez al terzo posto alle spalle delle McLaren.
Si attende inutilmente un miglioramento delle condizioni meteo: dopo 9 passaggi viene esposta la bandiera rossa, monoposto ferme sulla griglia di partenza. Dopo 51 minuti, si riparte con la safety car a fare l’andatura sull’asfalto che si va progressivamente asciugando. Si ricomincia a fare sul serio dal 13° giro e tutti si infilano ai box per montare pneumatici intermedi.
Button si rovina la giornata danneggiando il muso in un contatto con l’Hrt di Karthikeyan e nel caos generale Alonso si ritrova al comando dopo 16 tornate. Il fuoriclasse di Oviedo guida in maniera perfetta sull’asfalto insidioso e guadagna costantemente su Perez, il primo degli inseguitori.