Addio ad Antonio Tabucchi, autore di “Sostiene Pereira”

di Gaetano Bencivenga

Antonio TabuScompare a Lisbona, a soli 69 anni, Antonio Tabucchi, uno degli scrittori italiani di maggior successo. Pisano di nascita, vive per gran parte della vita nella capitale lusitana, da lui immensamente amata grazie alla predilezione a lungo coltivata per il poeta Fernando Pessoa.

Si appassiona alla sua scrittura, infatti, negli anni Sessanta durante alcune lezioni seguite presso la Sorbona di Parigi e, tornato in patria, si laurea in Lingua e Letteratura portoghese, diventando poi professore universitario. Come Pessoa, avverte la fascinazione esercitata dal fado (genere musicale autoctono fortemente lirico ed emotivo), e, influenzato dalle sue magistrali intuizioni, approfondisce i concetti di “saudade” (parola che traduce la nostra “malinconia”), finzione ed “eteronimi” (assunzione di differenti identità artistiche facenti capo, però, ad un unico autore detto, perciò, “ortonimo”).

Esordisce nel 1973 con “Piazza d’Italia”, la prima delle trentatrè opere composte tra romanzi, racconti, biografie e saggi, felice tentativo di descrivere la storia dal punto vista dei “perdenti” alla maniera del maestro del verismo Giovanni Verga, anche se il tono favolistico tradisce l’assimilazione del modo di narrare “sudamericano”.

Attende ben undici anni per la consacrazione internazionale, avvenuta con la pubblicazione di “Notturno indiano”, vincitore nel 1987 del prestigioso Prix Mèdicis in Francia e all’origine dell’omonimo film diretto nel 1989 dal cineasta transalpino Alain Corneau.

Dopo una serie di libri dal buon esito commerciale, giunge, finalmente, il best seller nel 1994. Si tratta del celebre “Sostiene Pereira”, insignito del Super Campiello, del Premio Scanno e del Jean Monnet per la Letteratura Europea. Profonda riflessione sulla libertà in generale, e su quella di stampa in particolare, l’opera si svolge nel 1938 in pieno regime repressivo salazarista. Il lungometraggio omonimo, girato l’anno successivo da Roberto Faenza con Marcello Mastroianni, fa da traino alla (ri)scoperta di Tabucchi anche in patria.

Sempre in prima linea per sostenere i principi democratici, alza la sua sommessa e discreta voce, prima, dal blog del gruppo del Cantiere, con cui collabora dal marzo 2006, tramite un’intervista rilasciata alla rivista MicroMega nel luglio del 2008, poi, nella quale dichiara l’appoggio a Di Pietro contro le cosiddette “leggi canaglia” varate dal governo Berlusconi, e partecipando, infine, dal settembre 2009 alla scrittura nel nuovo giornale “Il Fatto Quotidiano”.

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