ROMA. Monti rischia la vita, il Nord lo farà fuori. Parole che suonano come una minaccia per il premier Mario Monti. Parole che arrivano da Umberto Bossi, che risponde così a chi gli chiedeva se il governo tecnico durerà anche dopo il 2013.
Il governo Monti ha detto il Senatùr da Piacenza è antifederalista, dà retta solo alle banche e allEuropa. Più tardi, davanti alle critiche subite (Donadi dellIdv lo ha paragonato ad un terrorista, Boccia del Pd ha parlato di squilibrio psichico), ha corretto il tiro: Minacce? E Monti che minaccia noi, ha affermato Bossi. Ho detto che Monti nella testa dei padani non è ben visto perché ci porta la povertà e poi anche la mafia. I giornalisti travisano, non si smentiscono mai quelle teste di legno, ha aggiunto il leader della Lega. A chi gli ha chiesto se la sua era una vera minaccia, ha infine risposto: No… se devo fare una minaccia la faccio.
Presentando la candidatura di Massimo Polledri a sindaco di Piacenza, dove la Lega correrà da sola, Bossi ha esortato il suo partito a mettere da parte i litigi. La campagna elettorale ha detto deve vedere la Lega tutta unita, non con le storie e le beghe. Quel che è avvenuto ultimamente ci ha permesso di liberarci di un po di gente che era lì solo a elemosinare il posto. Da domani dobbiamo tirare fuori i gazebo. E sui rapporti con il Pdl: Monti e Berlusconi? Uno gratta e laltro tiene il palo.
Mentre sul trasferimento a Padova di Giuseppe Salvatore Riina, terzo figlio di Totò Riina, come sorvegliato speciale, dice: Stanno riempiendo il Nord di mafiosi in soggiorno obbligato, prima o poi qualcuno si decide a impiccarli sulla pubblica piazza. Hanno mandato a Padova il figlio di un mafioso siciliano; come i miei figli sono leghisti, i figli dei mafiosi….
Non poteva mancare lattacco allinno di Mameli: Spero che i miei figli non cantino linno, dice lex ministro per le Riforme, commentando la proposta di istituire lobbligatorietà dellInno di Mameli nelle scuole, che ha trovato ampia convergenza alla Camera.