ROMA. A febbraio le ore di cassa integrazione sono state quasi 82 milioni con una crescita del 49,1% su gennaio.
Lo comunica la Cgil precisando che nei primi due mesi dell’anno i lavoratori coinvolti nei processi di cassa sono stati 400mila con un taglio del reddito per oltre 525 milioni di euro, pari a circa 1.300 euro per ogni singolo lavoratore. Intanto, a Milano, il premier Mario Monti e il ministro del Lavoro Elsa Fornero hanno avviato un incontro informale con i leader di Cgil, Cisl e Uil. Il presidente del Consiglio, a margine del convegno di Confindustria che si tiene nel capoluogo lombardo, ha avuto anche un colloquio con la leader degli industriali Emma Marcegaglia.
“La settimana prossima si chiuderanno le trattative sul mercato del lavoro e sugli ammortizzatori sociali”, ha detto Monti all’indomani di una giornata tesa, con il capo della Cgil Susanna Camusso che è tornata a tirare il freno sull’articolo 18 e con le imprese che hanno criticato il governo perché ancora “senza una soluzione in tasca”. Il premier ne ha parlato con il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso, a cui ha detto anche che nel corso della settimana prossima verrà convertito in legge il decreto liberalizzazioni.
“Speriamo di vedere presto i contenuti della riforma”, si augura Barroso che sottolinea: “L’Italia si è avviata verso un processo di riforme globale importante, volto a ridurre debito pubblico e a risanare le problematiche strutturali e a riguadagnare la fiducia degli investitori. Con le giuste politiche potrà risolvere i suoi problemi”. “È importante avere un forte consenso sulla riforma”, secondo Barroso “anche perchè il consenso è importante per gli stessi investitori”. “L’Italia ha avviato una notevole riforma del lavoro, volta a rilanciare la crescita”, ha aggiunto, ricordando che nel Paese “il tasso di occupazione è inferiore alla media europea, soprattutto tra le donne e i giovani” e c’è “una situazione di precarietà”. Secondo il presidente della Commissione Ue, c’è bisogno di un disegno “attento” della riforma per avere “maggiore flessibilità in entrata e in uscita”.
C’è un elemento comune a tutte le persone coinvolte nella trattativa sul lavoro ed è la “consapevolezza che questo Paese va salvato dal baratro”. Il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini lo ha detto parlando della cena cui ha partecipato venerdì con Emma Marcegaglia e Susanna Camusso: “Ieri sera abbiamo cenato con il presidente di Confindustria e il segretario della Cgil”. Casini si dice “ottimista” ma sottolinea: “L’accordo ci è imposto dai fatti, dalla situazione e dai comportamenti e alla fine arriverà. Ma dare per scontato quello che non è può portare a rischi molto forti”.