Omicidio Tommy, 24 anni di reclusione per Antonella Conserva

di Mena Grimaldi

 BOLOGNA. La prima sezione penale della Cassazione ha reso definitivo il verdetto emesso già il 17 giugno dalla Corte di Assise: 24 anni di reclusione per Antonella Conserva.

La donna, insieme a Mario Alessi, è ritenuta colpevole di aver partecipato al sequestro del piccolo Tommaso Onofri, 18 mesi, ucciso a Casalbaroncolo, in provincia di Parma, il 2 marzo del 2006, nello stesso giorno in cui fu rapito.

Per la Procura, la Conserva, in carcere già da 6 anni, avrebbe avuto il ruolo di carceriera del bimbo se Alessi non avesse deciso di ucciderlo subito perché piangeva troppo. La Procura ha tenuto conto sia che l’imputata, prima del sequestro, a dicembre, si era offerta come baby-sitter di Tommaso, fatto messo in collegamento con il suo futuro ruolo di “custode”, sia della telefonata tra lei e Alessi subito dopo l’omicidio con schede sotto falso nome.

Per l’omicidio del piccolo Tommaso sono già stati condannati in via definitiva Mario Alessi, ex compagno di Antonella Conserva, che dovrà scontare l’ergastolo, e il suo complice Salvatore Raimondi, a 20 anni di reclusione. Per i difensori di Antonella Conserva si tratta “ di una sentenza ingiusta che conferma la caccia alle streghe che c’è sempre stata nei sui confronti che così paga colpe non sue.

Ora dobbiamo solo preparare il processo di revisione presentando nuovi elementi”, dicono gli avvocati Luigi Vincenzo ed Eduardo Rotondi, i quali hanno sempre affermato che si sarebbe trattato di un sequestro “su commissione a scopo di vendetta e non di estorsione, e l’omicidio è stato premeditato”.

Presente in aula alla lettura della sentenza anche la mamma del piccolo Tommy, Paola Onofri, visibilmente commossa mentre si ripercorreva l’ultimo giorno di vita del bambino.

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