ROMA. E durata pochi minuti la prima udienza presso VI sezione penale del Tribunale di Roma che vede imputato Augusto Minzolini, lex direttore del Tg1, in relazione alle spese sostenute con la carta di credito aziendale.
Pochi minuti, giusto il tempo per apprendere che la Rai si è costituita parte civile nel processo. Lorenza Lei, direttore Generale della Rai, dunque, ha scelto di seguire una linea dura contro Minzolini. Linea che ha lasciato perplesso il direttore che ai cronisti presenti in aula ha detto: non fatemi aggiungere altro.
Ricordo solo ha aggiunto che la Corte dei Conti ha archiviato il procedimento a mio carico perché ho restituito tutte le somme dovute. Io qui sono sotto processo non per delle spese ingiustificate bensì per non aver indicato le persone che hanno mangiato con me per motivi di lavoro ed alle quali io ho pagato il conto. Nel corso delludienza, la difesa di Minzolini ha depositato una lettera della casa editrice de La Stampa, quotidiano per il quale il giornalista ha lavorato, facendo notare che per la stessa azienda aveva una carta di credito con un massimale di 5 mila euro al mese senza però dover spiegare chi fossero i suoi commensali, a differenza di quanto preteso dalla Rai.
Tra i testi citati dalla difesa, anche Clemente Mimun, attuale direttore del Tg5. Secondo i legali di Minzolini anche Mimun, quando era alla guida del Tg1, avrebbe usato la carta aziendale con le stesse modalità dellimputato.
Intanto, si attende la sentenza del giudice del lavoro di Roma, probabilmente già lunedì, sulla sospensiva della rimozione del giornalista alla direzione del Tg1 e il reintegro alla guida della testata oggi diretta da Alberto Maccari.La prossima udienza in merito alla carta aziendale,invece, si terrà il 24 maggio prossimo.