Verona, obeso muore d’infarto e schiaccia il figlio

di Mena Grimaldi

 VERONA. Tragico destino quello che ha colpito Emiliano Cimini, 38 anni, e suo figlio David, di un anno e mezzo.

L’uomo, residente a Campagnola di Zevio, nel veronese, nella tarda serata di martedì stava facendo quello che oramai da giorni, cioè da quando la moglie era andata in Nigera per far visita ai parenti, faceva con quasi disinvoltura: cambiare il pannolino al suo piccolo.

Ma all’improvviso Cimini, che pesava circa 130 chili, è stato colpito da un infarto fulminante. L’uomo si è accasciato sul piccolo che è morto schiacciato dal peso del suo papà. In quel momento, in un’altra stanza, si trovavano gli altri due figli dell’uomo di 7 e 5 anni. A dare l’allarme sono stati dei vicini di casa che, attirati dal pianto dei due bambini, hanno suonato alla porta senza avere alcuna risposta. Solo allora hanno deciso di chiamare i soccorsi che sono riusciti a farsi aprire la porta dai due piccoli.

Lì la macabra scoperta: la porta socchiusa della camera da letto, dietro il corpo senza vita di Cimini disteso su quello del figlio David. Inutili sono stati i tentativi degli operatori del 118 di rianimare il piccolo. Era già morto. Secondo i carabinieri, gli altri due bambini non si sarebbero resi conto della tragedia, convinti che il papà e il fratellino stessero riposando in camera. Probabilmente gridavano perchè avevano fame.

In serata sono stati accompagnati nella struttura protetta di Casa Betania, a Bosco di Zevio, dove hanno trascorso la notte. I vicini hanno raccontato che in questi giorni vedevano spesso l’uomo portare al parco i tre bambini.

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