CERVINO. Una serie di attentati a danno di politici e funzionari comunali nel comprensorio di Cervino, in provincia di Caserta.
E quella di cui sono accusate cinque persone arrestate allalba del 12 marzo dagli agenti della squadra mobile di Caserta, coadiuvati dal reparto prevenzione crimine, su richiesta della procura antimafia di Napoli. I destinatari delle ordinanze sono: Giuseppe Di Nuzzo, 38 anni, di Cervino, già detenuto; Palladino Spallieri, 26 anni, di Cervino; Pietro Iulio, 31 anni, di Maddaloni; Giorgio DAlbenzio, 51 anni, di Maddaloni; e il figlio di questultimo Andrea DAlbenzio, 22 anni. Incendio ed estorsione, aggravati dal metodo mafioso, le accuse nei confronti degli arrestati, ritenuti affiliati al gruppo DAlbenzio del clan Belforte, attivo nella zona di Marcianise, Maddaloni, San Felice a Cancello, Santa Maria a Vico, Cervino e zone limitrofe.
Loperazione rappresenta lepilogo di unindagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, che ha permesso di fare luce su alcuni episodi intimidatori perpetrati, tra lagosto e lottobre 2011, anche nei confronti del sindaco facente funzione di Cervino, Biagio Di Nuzzo. Il 1 agosto 2011 veniva incendiata lautovettura Fiat Uno del primo cittadino; il 12 agosto ignoti lanciavano una bottiglia incendiaria allinterno dellabitazione di unimpiegata del Comune, addetta alle pratiche di assistenza sociale; il 13 agosto altre due bottiglie incendiarie contro lauto della stessa impiegata, parcheggiata nel cortile della sua abitazione; il 14 ottobre un incendio devastò il negozio di un fruttivendolo, figlio dellassessore alle politiche sociali; il 15 ottobre fu dato fuoco allautovettura dellassessore ai lavori pubblici, che lavora come geometra nellufficio tecnico del vicino comune di San Felice a Cancello; il 17 ottobre incendio allautovettura di un imprenditore, consuocero dellassessore ai lavori pubblici. Il 18 ottobre il sindaco facente funzioni denunciava che la sera precedente aveva ricevuto una telefonata anonima al suo cellulare dallesplicito contenuto minatorio.
La svolta nelle indagini arrivare proprio il 18 ottobre quando Giuseppe Di Nuzzo, tra i destinatari delle ordinanze eseguite oggi, fu sottoposto in stato di fermo per lincendio dellauto dellimprenditore avvenuto il giorno precedente. Da successivi approfondimenti investigativi emergeva che nellepisodio erano coinvolti anche Spallieri e Iulio, oltre al fatto che lattentato al sindaco era stato eseguito da Di Nuzzo su istigazione di Spallieri, con il movente da ricondursi alla mancata elargizione alla moglie di questultimo, da parte dellamministrazione comunale, del cosiddetto reddito di cittadinanza, ossia un contributo per famiglie disagiate. I tre risultavano anche organici al gruppo DAlbenzio, referente in quellarea del clan Belforte. Gli stessi Giorgio e Andrea DAlbenzio, poi, risultavano direttamente coinvolti nellincendio della vettura dellimprenditore , già vittima in passato di tentativi di estorsione tra il 2009 e il 2010.
Svelato, dunque, un pesante clima di intimidazione a Cervino dove nel febbraio 2008 lallora sindaco in carica, Giovanni Piscitelli, fu barbaramente assassinato: dopo essere stato tramortito e legato con del fil di ferro, venne cosparso di liquido infiammabile e arso vivo.