Sequestrata casa di fiancheggiatore di Zagaria: ospitò il boss latitante

di Redazione

Michele ZagariaSAN MARCELLINO. La Guardia di Finanza di Napoli ha sequestrato, in via preventiva, un’abitazione di proprietà di Giovanni Garofalo, ritenuto uno dei fiancheggiatori del boss del casalesi Michele Zagaria.

Qualche settimana prima della cattura dell’ex primula rossa dei casalesi, avvenuta lo scorso 7 dicembre, le forze dell’ordine scoprirono nell’abitazione di Garofalo – attualmente detenuto – un bunker dove Zagaria si sarebbe nascosto durante la sua latitanza. L’abitazione si trova in una traversa di via Roma, a San Marcellino, in una zona al confine con Casapesenna, comune dove Zagaria fu poi individuato e bloccato dalla polizia.

Nell’immobile sono stati trovati una discreta somma di denaro, circa 1750 euro, e un citofono collegato a una estesa rete di comunicazione – con la quale era possibile mettersi in contatto con altre abitazioni distanti svariate centinaia di metri.

Momenti di tensione si sono registrati tra i familiari di Garofalo e i finanzieri che stavano effettuando la perquisizione nell’abitazione. Uno dei parenti si è anche recato nella scuola del paese per prelevare dalla classe la figlia di 8 anni di Garofalo per protestare contro i controlli.

Il blitz della GdF è stato coordinato da Catello Maresca, pm della Dda di Napoli. “Non mi sento di affermare che l’esistenza di questo così esteso sistema di comunicazione fosse noto alle amministrazioni comunali di Casapesenna e San Marcellino”, ha sottolineato il pm antimafia. La rete di citofoni, infatti, oltre che coprire l’area di Casapesenna ha ramificazioni anche nel vicino comune di San Marcellino.

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