Capasso: “La situazione dell’ufficio postale degenera”

di Redazione

Ernesto CapassoSANT’ARPINO. “Nonostante i numerosi appelli levatisi da più parti la situazione dell’ufficio postale di Sant’Arpino, invece di migliorare, sembra degenerare giorno dopo giorno”.

Così il capogruppo consiliare di maggioranza Ernesto Capasso nel descrivere i disagi che gli utenti dell’ufficio postale santarpinese si trovano a vivere quotidianamente. “Già nelle settimane scorse ho provato a invitare chi di competenza a mettere fine ad una situazione davvero incredibile e inqualificabile al giorno d’oggi. Nonostante l’apertura pomeridiana dello sportello di Via De Gasperi e nonostante gli sforzi, l’encomiabile lavoro e la dedizione della direttrice, la dottoressa Antonietta Bosco, e dell’intero personale, ogni giorno i santarpinesi che debbono recarsi alla Posta si trovano innanzi disagi di ogni genere”.

“La situazione, come è noto, – continua Capasso – esplode nei primi sedici giorni di ogni mese quando vengono pagate le pensioni. Ci sono vecchietti e persone anziane in fila dalla mezzanotte del giorno precedente solo per accaparrarsi il proprio numero. Ma la situazione non cambia durante l’intera giornata quando ci sono tempi di attesa che spesso e volentieri si avvicinano alle tre ore. Purtroppo la causa di tutto ciò sta nell’endemica carenza di personale. Solo sette impiegati per far fronte alle esigenze di una popolazione di oltre quattordicimila abitanti”.

Per questo, anche per evitare il crescere dell’esasperazione collettiva che in alcuni casi rischi di sfociare in litigi, Capasso torna a rivolgere un appello alla Direzione Provinciale di Poste Italiane affinché potenzi, quantomeno nel periodo in cui vengono erogate le pensioni, il personale in organico allo sportello di Sant’Arpino. “Il tutto – spiega – sia per garantire un servizio migliore alla collettività sia per valorizzare la professionalità di tutte le risorse attualmente a disposizione della dottoressa Bosco. Soprattutto quanti hanno responsabilità a livello provinciale debbono mettere in campo strategie operative e risorse in grado di soddisfare una clientela che non può permettersi di perdere giornate intere per una semplice commissione o un pagamento. Mi auguro – conclude Capasso – che questo mio ennesimo appello, insieme ai tanti dei mesi addietro, non cada nel vuoto ed anzi venga recepito al più presto da chi di dovere”.

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