AVERSA. Giuseppe Sagliocco, candidato sindaco del centrodestra, ha partecipato allapresentazione della lista della Federazione degli Autonomisti, avvenuta nella tarda serata di mercoledì 18 aprile nel comitato elettorale di piazza Fuori SantAnna.
Nata da una coalizione costituita dal Gruppo Unico delle Autonomie, Noi Sud-Autonomia e Libertà, Nuovo Sud, Osservatorio Politico Libero e Gruppo della Libertà, la lista propone come consiglieri Paolo Santulli, Mario Abate, Salvatore Iorio, Vincenzo Esposito, Michele Serao, Fabio Buffardo, Francesco Coppola, Antonio Marino, Lucia Milo, Andrea Martiniello, Ilaria Rita Motti, Raffaele Miele, Francesco Villano, Salvatore Bova, Andrea Marrone, Luigi Galiero, Clara Nocchiero, Pio Beck, Domenico Di Vaio, Claudio Turturiello, Gennaro Flagiello, Pasquale Gargiulo, Salvatore de Gaetano e Immacolata Lama. Volti nuovi e volti noti della politica cittadina che hanno ritenuto necessario differenziarsi dalle formazioni di origine per dare vita ad un movimento che definiscono laboratorio politico per lalternativa allantipolitica.
Da segnalare la presenza nel movimento di nomi noti alla politica cittadina che, pur non presenti nella lista, meritano di essere ricordati per essere i fondatori della federazione, come Adriano Pozzi per il Gua, Alfonso Eramo per Noi Sud-Autonomia e Libertà, Armando Lama per Nuovo Sud, Giuseppe Cannavale per il Fli, Nicola De Chiara per il Gruppo della Libertà. Ed è proprio la presenza del vicesindaco ed assessore alla cultura a rappresentare, pur non essendo in lista, la marcia in più della formazione che si avvale dellapporto di consiglieri comunali uscenti e volti nuovi, tutti motivati a raggiungere uno scanno nellassemblea cittadina per avere un rapporto diretto con la politica senza dover fare anticamera per arrivare nella stanza dei bottoni e rigenerare la partecipazione democratica alla vita politica della città.
Il gruppo ha ricordato in proposito il portavoce Giuseppe Mattiello è una federazione di movimenti e partiti che hanno come comune denominatore il rifiuto di ogni forma di omologazione a idee e decisioni imposte dai vertici. Per questo ogni scelta ha sottolineato Mattiello sarà necessariamente frutto di una partecipazione collettiva.