NAPOLI. Rischia di finire davanti al giudice lex terzo portiere azzurro Matteo Gianello, indagato per frode sportiva, che ha ammesso di aver proposto, senza successo, di pilotare il risultato di Sampdoria-Napoli 1-0, ultima giornata del campionato 2009-2010.
Lofferta sarebbe giunta da Silvio Giusti, suo ex compagno di squadra nel Chievo, sotto i riflettori delle indagini anche da Cremona. Mi rivolsi a Cannavaro e Grava ha riferito Gianello agli inquirenti i quali diedero immediatamente e con estrema decisione una risposta negativa. Dallespressione dei loro volti compresi che erano visibilmente risentiti. A quel punto decisi di non andare oltre.
Gianello ha affermato di essere stato superficiale o di aver peccato di leggerezza per essersi fatto strumentalizzare da Giusti e Michele Cossato, altro suo ex compagno di squadra nel Chievo. Ascoltati come testi, Cannavaro e Grava hanno smentito la ricostruzione di Gianello e non sono indagati. A indagine chiusa, gli atti saranno trasmessi alla Procura federale epotrebbero esserci ripercussioni anche sulNapoli.
Sotto i riflettori anche Napoli-Inter (1-1) del 15 maggio scorso. Su questo incontro Gianello, parlando al telefono, utilizza lespressione 9 e 11 fighe. Riferimento, ha spiegato ai magistrati, ai giocatori delle due squadre perché per mia personale valutazione ritenevo che a nove giocatori su undici potesse andare bene il pareggio, risultato che consentì (era la penultima giornata) al Napoli il matematico ingresso in Champions. In un altro passaggio dell’interrogatorio Gianello aggiunge di essersi riferito solo ai giocatori dellInter, ribadendo che si trattava di personali valutazioni. Nella stessa conversazione si parla di camera a 5 o 10 stelle per alludere a somme da 5 mila o 10 mila euro da scommettere. Gli inquirenti hanno acquisito il filmato della gara: pur presente a bordo campo, Gianello non avrebbe parlato con alcun calciatore azzurro.