Non solo Pompei: Monti a Napoli parla anche della riforma del lavoro

di Redazione

 NAPOLI. Dell’intera giornata napoletana del presidente del consiglio Mario Monti, conclusasi con la visita pomeridiana al museo di Capodimonte, più che il piano per il rilancio degli scavi archeologici di Pompei …

… passerà alla storia soprattutto la chiosa finale del premier nella conferenza stampa in prefettura sulla riforma del mercato del lavoro. Sollecitato dai giornalisti in sala, il passaggio del premier sull’improbabile reintegro dei lavoratori licenziati ha scatenato un putiferio sia tra i sindacati che tra le imprese.

La prima a scagliarsi contro il governo è stata la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che ha bollato come pessima l’intera riforma su cui l’esecutivo si appresta a mettere la fiducia per il passaggio alle camere. Monti è convinto di aver intrapreso la strada giusta e sembra non curarsi che le misure che si appresta a varare il consiglio dei ministri stanno spingendo molti lavoratori a proteste estreme.

Proprio giovedì a Napoli, durante la conferenza del capo del governo e dei quattro ministri, un lavoratore aveva tentato di darsi fuoco in strada. Un episodio che il premier ha preferito non commentare.

Monti è giunto in Prefettura a Napoli dove, insieme al ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, a quello dei Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, al responsabile della Coesione territoriale, Fabrizio Barca e a quello dell’Istruzione, Francesco Profumo, ha presentato il piano di rilancio di Pompei. Hanno partecipato anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, il governatore, Stefano Caldoro,il prefetto Andrea De Martino, il presidente dalla Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, e il sindaco di Pompei, Claudio D’Alessio.

Dopo il via libera della Commissione europea al “Grande Progetto Pompei”, il governo presenterà i contenuti dei primi cinque bandi per il rilancio del sito archeologico. Il ministro Cancellieri ha illustrato anche le linee del Protocollo di legalità stipulato per prevenire eventuali infiltrazioni criminali nell’ambito dei lavori di recupero e messa in sicurezza dell’area archeologica.

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