GRICIGNANO. Rinviata al 3 luglio ludienza dinanzi alla prima sezione del Tribunale civile di Santa Maria Capua Vetere, …
… chiamata ad accertare eventuali responsabilità sullo scioglimento per infiltrazioni camorristiche del Consiglio comunale di Gricignano, avvenuto nellagosto 2010, e valutare lincandidabilità degli ex amministratori. Una richiesta inviata ai giudici sammaritani dal Ministero dellInterno.
Nella mattinata di mercoledì 11 aprile si sono costituiti in giudizio quasi tutti i componenti dellex Consiglio comunale di Gricignano, di maggioranza e opposizione, in carica nel periodo dellamministrazione 2001-2006, compresi i componenti dellultima giunta 2006-2010: Giovanni Di Foggia, Antonio Moretti, Pasquale Di Luise, Andrea DAngelo, Nicola Cristiani, Antimo Verde, Nicola Verde, Giuseppe Munno, Francescantonio Russo, Giacomo Di Ronza, Antonio Guida, Francesco Di Luise, Giuseppe Barbato, Pasquale Barbato. Non presenti lex sindaco Andrea Lettieri e gli ex assessori Nicola Lucariello e Giuseppe Buonanno. I primi due hanno rinunciato, Buonanno invece era assente per un difetto di notifica.
Proprio per questo disguido verificatosi si è optato per il rinvio, non prima, però, che uno degli avvocati facesse notare che il prossimo 18 maggio il Consiglio di Stato dovrebbe pronunciarsi sul ricorso presentato dallex amministrazione Lettieri contro la sentenza del Tar Campania, che ha confermato lo scioglimento del Consiglio comunale. Ecco perché il presidente della sezione ha stabilito il rinvio al 3 luglio, dunque dopo la pronuncia dei supremi giudici amministrativi. Nel caso, infatti, che il Consiglio di Stato bocciasse la sentenza del Tar, accogliendo listanza degli ex amministratori, la procedura di incandidabilità verrebbe revocata. Tuttavia, nel caso di mancata pronuncia da parte del Consiglio di Stato, il giudice ha comunque ribadito che la procedura di incandidabilità dovrà concludersi prima delle prossime elezioni amministrative a Gricignano, che dovrebbero tenersi in autunno, dunque entroinizio settembre.
A quel punto un altro dei legali difensori ha chiesto che agli atti, dove è presente la relazione della commissione daccesso, venisse inserita anche la più dettagliata relazione della Prefettura di Caserta, proprio quella da cui scaturì la richiesta di scioglimento da parte del Viminale. Il presidente della sezione ha accolto listanza dellavvocato.
Nellavviso di comparizione inviato agli ex amministratori viene fatto cenno ad alcuni punti della relazione della commissione daccesso. In primis, la vicenda della Gricignano Multiservizi, sulla quale i commissari chiamano in causa sia maggioranza che opposizione. Questi, con deliberazione del 16 maggio 2002, approvarono la costituzione della società mista Gricignano Multiservice (la partecipazione alla quale di un socio privato legato alla criminalità organizzata, la Flora Ambiente dei fratelli Orsi di Casal di Principe, è stata individuata come una delle cause di condizionamento dellamministrazione comunale) e poi, con deliberazione del 2 dicembre 2004, ne ampliarono notevolmente loggetto sociale.
Reponsabilità, secondo la commissione, ricadrebbero anche sui membri della giunta allora in carica che, con deliberazione del 5 maggio 2004, approvarono lo schema di convenzione generale tra il Comune e la società mista, ed in seguito, riporta la relazione, non operarono il controllo sullattività dellarea tecnica del Comune, che affidò alla società mista una serie di opere che non rientravano nel suo oggetto sociale, aggirando norme in materia di affidamento degli appalti, consentendo mutamenti della compagine sociale, nonostante il divieto contenuto nel bando per la scelta del socio privato, ed affidando appalti senza acquisire la certificazione antimafia, come la costruzione di due parcheggi. Gli stessi esponenti della giunta, con deliberazione del 31 dicembre 2003, disposero riporta la relazione una proroga di due anni dellaffidamento del servizio di trasporto scolastico ad una ditta, in attesa dellespletamento della gara dappalto, allesito della quale la stessa risultò di nuovo aggiudicataria. Con deliberazione del 30 luglio 2003 individuarono un collaboratore in via coordinata e continuativa per il trasporto scolastico dei disabili ed in seguito autorizzarono la stipulazione di ulteriori contratti con lui, in deroga al divieto di assunzioni di personale a tempo indeterminato.
Ma in causa vengono chiamati anche i membri della giunta della seconda amministrazione Lettieri, in carica dal 2006 fino allo scioglimento nellagosto 2010. Sempre stando alla relazione della commissione daccesso, questi, a loro volta, avrebbero deliberato diverse proroghe del servizio di trasporto scolastico alla stessa ditta affidataria, adottarono bandi per lappalto dei servizi contenenti clausole valutate come dirette a restringere la concorrenza a favore della stessa ditta, che alla fine risultò aggiudicataria ed alla quale fu consentito di espletare il servizio senza che fossero eseguiti accertamenti antimafia, richiesti solo nel 2008 e che portarono ad accertare lesistenza di cause interdittive.
Gli stessi assessori, scrivono i commissari, autorizzarono anchessi ulteriori contratti di collaborazione per il trasporto disabili, non esercitarono controllo sullarea tecnica che nel 2007 aggiudicava lappalto del servizio di trasporto disabili ad unaltra ditta, collegata alla precedente, e consentiva la prestazione del servizio in assenza di aggiudicazione definitiva e di stipula del contratto. Il servizio, – prosegue la relazione – dopo la revoca dellaffidamento per provvedimento interdittivo antimafia del Prefetto, veniva affidato con procedura anomala ad unaltra ditta collegata alla società interdetta.
Ancora, secondo i commissari della prefettura, la giunta non avrebbe esercitato il controllo sullarea tecnica riguardo allappalto per la refezione scolastica, prima aggiudicato ad una ditta risultata interdetta per antimafia e poi affidato in via provvisoria, in attesa di espletamento di nuova gara ad unaltra ditta, fino allaggiudicazione ad una società anchessa poi interdetta.