MILANO. Io sono sereno, soldi dalla Lega non ne ho mai presi e anche la mia famiglia di soldi dalla Lega non ne ha mai presi.
Così commenta, a margine del Consiglio regionale lombardo, il figlio del leader del Carroccio, Renzo Bossi. A prendere le distanze dallex tesoriere, Francesco Belsito, anche il primogenito di Umberto Bossi, Riccardo, affermando che il padre è una persona pulita lontano da queste storie. La famiglia Bossi, dunque, scarica lex tesoriere della Lega.
Intanto, Belsito, accusato di appropriazione indebita, truffa ai danni dello Stato e riciclaggio dalle procure di Napoli, Milano e Reggio Calabria, tramite il suo avvocato ha fatto sapere di non voler commentare la vicenda pubblicamente. Ascoltata come persona informata dai fatti dalla procura di Napoli anche una delle segretarie di Umberto Bossi, Daniela Cantamessa.
Interrogata anche Nadia Dagrada, dirigente amministrativo della Lega e responsabile dei gadget del Carroccio.I magistrati milanesi che coordinano le indagini, l’aggiunto Alfredo Robledo e i pm Paolo Filippini e Roberto Pellicano, sono rimasti spesso a colloquio con il collega di Napoli, Henry John Woodcock, e con gli investigatori in una serie di incontri per fare il punto sulle indagini e sulle perquisizioni. In Procura a Milano insieme a Woodcock anche alcuni investigatori del Noe, tra i quali anche il colonnello Sergio De Caprio, il capitano Ultimo che arrestò Riina, oggi vicecomandante del Noe.
Secondo l’accusa,Belsito avrebbe sottratto soldi dalle casse del Carroccioanche per le spese personali dei familiari di Bossi e della senatrice Rosy Mauro. Nel primo pomeriggio di mercoledì si è tenuta una riunione nella sede federale della Lega Nord. Il Consiglio Federale si riunirà di nuovo venerdì per discutere, tra le altre cose, anche della sostituzione di Belsito.