MILANO. L’accostamento fra versamenti e qualifica di testimoni nel processo cosiddetto Ruby è assolutamente pretestuoso e privo di ogni fondatezza. Nulla di men che lecito.
Così risponde lavvocato Niccolò Ghedini alla notizia apparsa sul Corriere della Sera in merito ad alcuni versamenti effettuati dallex premier Silvio Berlusconi a Nicole Minetti e alle gemelle Eleonora e Imma De Vivo, inserite dai pubblici ministeri tra i testi del processo in quanto assidue ospiti delle serate di Arcore.
Facciamo osservare che si tratta di somme erogate palesemente tramite bonifici bancari, totalmente tracciati, da un conto personale dello stesso Presidente Berlusconi, sottolinea Ghedini. Il Presidente Berlusconi con la consueta generosità -continua lavvocato – ha ritenuto di aiutare, in totale trasparenza e proprio mediante palese bonifico bancario, delle persone che, a cagione del clamore mediatico creato su inesistenti vicende processuali, stanno vivendo momenti di grande difficoltà familiare, professionale ed economica.
Dalle contabili bancarie, che sono state acquisite dalla procura di Milano dopo la segnalazione dell’Uif, l’Unità di informazione finanziaria della banca d’Italia, risultano quattro bonifici. In totale Berlusconi, secondo il Corriere della Sera, avrebbe sborsato circa 127 mila euro nel pieno delle udienze del processo in cui è imputato di prostituzione minorile e concussione.
Il 5 aprile scorso è stato già ascoltato dai pm milanesi il padre delle due gemelle, Enzo De Vivo, sul quale conto erano arrivati circa 70 mila euro in pochi mesi. Luomo ha asserito che i soldi sarebbero arrivati sul suo conto e non su quello delle figlie per evitare pettegolezzi.