MILANO. “Primo atto delle pulizie di primavera ma non basta di certo. Adesso avanti tutta”. Lo scrive su Facebook Roberto Maroni il giorno dopo l’addio di Renzo Bossi al posto di consigliere regionale lombardo.
Riprende, intanto, martedì mattinal’attività istruttoria di pm milanesi, napoletani e reggini sull’indagine con al centro l’ex tesoriere leghista Francesco Belsito, mentre anche la Procura di Bologna apre un fascicolo conoscitivo sui conti della Lega emiliana. I magistrati hanno acquisito negli uffici della Rcs il video pubblicato da Oggi.it girato dall’autista di Renzo Bossi, Alessandro Marmello, nel quale sono stati filmati i passaggi di denaro da Marmello al figlio del leader della Lega Nord.Prevista, inoltre,la prima riunione del triumvirato Maroni-Calderoli-Dal Lago, poi a Bergamo la manifestazione dell’Orgoglio padano.
“Perché non ho denunciato prima? Tutte le volte che cercavo di sollevare il problema mi rispondevano che dovevo stare zitto. Pagavano e basta, a volte anche senza pezze giustificative”. Il giorno dopo l’uscita dei quattro video, Marmello, autista e bodyguard di Renzo Bossi, spiega a Panorama i motivi che lo hanno spinto a denunciare l’ormai ex consigliere regionale lombardo. “Ho girato questi video per cautelarmi – ha aggiunto – Avevo paura di finire io nel tritacarne. Ho anche provato a parlare con Renzo ma dovevo stare zitto: lui mi schiacciava psicologicamente”.
Nel mirino della critica la senatrice Rosy Mauro. “Le dimissioni di Rosy Mauro? Vale lo stesso ragionamento che ha fatto Renzo Bossi. È un gesto di responsabilità, difficile, ma che aiuta il movimento a superare una fase del genere”. Così Roberto Calderoli risponde a chi gli chiede se “sia auspicabile un passo indietro da parte della Mauro dalla vicepresidenza del Senato”. “Tutto questo per noi è partito da giovedì pomeriggio con le dimissioni di Bossi dalla segreteria”, spiega Calderoli descrivendo il “momento unico nella storia del movimento” leghista. “Saranno stabilite anche eventuali espulsioni?”, gli viene chiesto. “La competenza è del Consiglio federale. Da parte nostra si svolgerà una funzione istruttoria per poi riferire al consiglio federale”. “Per tutti – puntualizza Calderoli – vale la frase molto forte di Bossi: ‘Chiunque ha sbagliato pagherà, qualunque nome porti'”. E la Mauro?. “Sia per lei sia per il movimento, se dovesse dare le dimissioni, varrebbe la mia valutazione come vale per il resto per Renzo Bossi: ‘Un gesto di responsabilità, difficile, ma che aiuta il movimento a superare una fase del genere”.
All’attacco anche l’opposizione: “Rosy Mauro in questi tre anni, quando ha presieduto le sedute nell’aula del Senato ha procurato danni irreparabili” dice in una intervista a Il Messaggero il vicepresidente dei senatori del Pd Nicola Latorre, che insiste per le dimissioni dell’esponente leghista: “Alla ripresa dei lavori, valuteremo con le altre forze politiche e con il presidente Schifani le iniziative da assumere”. Ci sarà una mozione di sfiducia? “Le mozioni di sfiducia – risponde Latorre – hanno valore politico. Ogni giorno ha la sua pena. Auguriamoci che entro questo pomeriggio lei abbia già preso atto della richiesta. Mi auguro che il gruppo del Carroccio aderisca alla nostra sollecitazione. Altrimenti le cose che vanno dicendo sulla volontà di fare pulizia sono chiacchiere da bar”.