PADOVA. Salvatore Riina, 34 anni, figlio del boss della mafia Totò Riina, è da due giorni a Padova e già sono scattate le polemiche su quella presenza ingombrante in città.
In particolare, a ribellarsi è Barbara Degani, presidente della provincia di Padova, che ha presentato un istanza al tribunale di sorveglianza di Palermo. Un istanza che riveda la decisione di mandare il figlio del boss in quella città.
La mia è una presa di posizione assolutamente istituzionale dice Degani assuntaperchésono convinta che la nostra città, già così nota alle cronache nazionali per lelevato tasso di criminalità, non possa sostenere anche il carico, sostanziale e mediatico, di una presenza così ingombrante. La richiesta che è stata inoltrata – aggiunge la Degani -, si basa su presupposti molti solidi che non hanno nulla a che vedere con il percorso riabilitativo di Riina, ma semmai intendo porre laccento sulla capacità che hanno la nostra città, già così in difficoltà sul fronte della criminalità organizzata, e la struttura che lo accoglie, di garantire che questo soggiorno possa essere completamente esente da qualsiasi tipo di rischi. In questo senso ho condiviso la decisione con la giunta, decisione nata dalla richiesta del consiglio provinciale e approvata allunanimità lo scorso novembre.
Salvatore Riina, che si è già iscritto alla facoltà di Scienze della Formazione, ha iniziato a frequentare anche lassociazione padovana Noi famiglie contro la droga e lemarginazione.