Rc Auto, addio tariffa unica nazionale: beffati i meridionali

di Redazione

 ROMA. Salta la tariffa rc auto unica Nord-Sud, con buona pace degli automobilisti virtuosi del Mezzogiorno.

L’articolo del decreto liberalizzazioni che puntava ad eliminare le enormi disparità di prezzo esistenti in Italia è stato reinterpretato dal Mse, secondo cui “una ragionevole e legittima interpretazione della norma dovrebbe includere nelle differenziazioni tariffarie quelle legate alle oggettive differenze delle condizioni di rischio rilevate nei singoli territori”.

Secondo una recente indagine, assicurare la propria auto al Sud costa, ad oggi, tre volte in più rispetto al Nord. L’articolo 32 della legge sulle liberalizzazioni prevede che “per le classi di massimo sconto, a parità di condizioni soggettive ed oggettive, ciascuna delle compagnie di assicurazione deve praticare identiche offerte”. Ma, secondo una nota inviata dal ministero dello Sviluppo economico all’Isvap (e pubblicata in una circolare dello stesso Istituto che aveva chiesto chiarimenti in materia), un’interpretazione secondo cui, a parità delle altre condizioni, sia pure se per i soli assicurati della migliore classe di merito, le imprese siano obbligate ad adottare tariffe assicurative identiche su tutto il territorio nazionale, con conseguente impedimento assoluto ad utilizzare il parametro della territorialità nell’analisi del rischio, risulterebbe in contrasto con il principio di libertà tariffaria affermato dalla normativa comunitaria.

Per questo il ministero specifica che “una ragionevole e legittima interpretazione della norma in oggetto dovrebbe includere nelle differenziazioni tariffarie, possibili anche per le classi di massimo sconto, quelle legate alle oggettive differenze delle condizioni di rischio rilevate nei singoli territori (frequenza dei sinistri, livello dei risarcimenti, ecc)”.

Allo stesso tempo il ministero sottolinea anche però che “la stessa norma impone all’intero sistema assicurativo un obiettivo di progressiva riduzione anche delle residue e giustificate differenze tariffarie territoriali, in concomitanza con il realizzarsi degli effetti di riduzione dei sinistri e delle frodi e, più in generale, dei costi assicurativi, che derivano dal complesso delle altre norme contenute con tali finalità nel decreto legge”.

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