Riforma lavoro: incontro Bersani-Monti

di Redazione

Bersani e MontiROMA. A dispetto delle voci che da giorni parlano di modifiche sostanziali al disegno di legge di riforma sul lavoro, il Partito Democratico nega che siano stati fatti sostanziali passi in avanti.

“In questi giorni – avrebbe dichiarato, secondo quanto si apprende, il segretario democratico Pier Luigi Bersani – ho cercato di lanciare messaggi di ragionevolezza ma per ora non c’è nessuna concreta novità sulla riforma del lavoro e in particolare sulla modifica dell’articolo 18. Spero ce ne possano essere nei prossimi giorni”.

Poi, nel pomeriggio di martedì, Bersani ha avuto un colloquio di circa un’ora a Palazzo Giustiniani con il presidente del Consiglio Mario Monti. Incontro che, con ogni probabilità, ha riguardato proprio la riforma del mercato del lavoro.

CAMUSSO: “SPERIAMO IN SOLUZIONI POSITIVE”. “Mi pare che il Pd abbia una posizione ben precisa, speriamo che si traduca in soluzioni positive” ha affermato il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Rispondendo a una domanda, Camusso aveva affermato: “L’ultima volta che ci siamo incontrati con Bersani era intorno alla conclusione della trattativa”. “Tutto ci pare utile – ha aggiunto Camusso – tranne che l’idea dei licenziamenti facili e di un diritto dispari. Crediamo che tutti debbano convenire sul fatto che se un licenziamento è illegittimo debba esserci il reintegro e che nessuno ha da guadagnare dal fatto che il lavoratore non si senta più sereno nei rapporti di lavoro e nei suoi diritti”. La leader della Cgil ha indicato come “il modello italiano ha perseguito una via bassa, della riduzione dei costi, ed è affetto da moltissima precarietà, in parte mascherata”. “Quando si dice che abbiamo gli stessi dati sui contratti a termine degli altri Paesi – ha sottolineato Camusso – non si dice infatti che abbiamo il triplo del lavoro autonomo e che gran parte di questo è lavoro subordinato mascherato”.

FORNERO: “IL DDL PRONTO PER MERCOLEDI'”. Poco prima era giunta, dal ministro del welfare, Elsa Fornero, la replica indiretta del governo a Bersani. “Spero sia pronto al massimo per domani mattina. Dal mio punto di vista è praticamente pronto”, ha detto Fornero, che si è poi soffermata sulla questione esodati, il caso dei lavoratori che avendo firmato degli accordi aziendali incentivanti l’uscita prima dell’ultima riforma delle pensioni, rischiano ora di trovarsi senza stipendio e senza lavoro. “Quelli che ironizzano sul fatto che non si trovano i numeri in tempi brevi – ha commentato Fornero – vorrei che venissero e vedessero le difficoltà. Stiamo cercando di fare queste analisi e ho sempre detto che una volta che avremo i numeri metteremo criteri ispirati all’equità” per consentire pensionamenti anticipati.

ANGELETTI: “FORNERO DALICENZIARE SENZA GIUSTA CAUSA”. Contro la Fornero il segretario della Uil Luigi Angeletti che, ospite di SkyTg24, ha detto: “La vicenda dell’articolo 18, così come la vicenda degli esodati, se posso dirla con una battuta, rappresentano un fondato motivo per un licenziamento del ministro con giusta causa”. “L’epoca della concertazione è finita”, ha aggiunto Angeletti.

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