ROMA. Una tassa sugli sms per finanziare la riforma della Protezione civile, che potrebbe arrivare già venerdì prossimo per decreto legge.
E’ la novita contenuta nel provvedimento di riassetto ordinamentale del settore. In sostanza, il fondo contro le calamità verrebbe alimentato attingendo da una parte agli aumenti delle accise della benzina e, in alternativa, appunto, con un maggiore introito derivante dalla tassazione sugli sms gestiti dalle società telefoniche.
In base alla bozza in elaborazione, il coordinamento rimarrebbe incardinato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri ma è prevista la possibilità di delegarlo al ministro dell’Interno, con il Viminale che a quel punto potrebbe avvalersi del Dipartimento della Protezione civile.
Il provvedimento, in tutto undici articoli, comprenderebbe anche un riassetto delle competenze per quanto riguarda le emergenze incendi, con il coordinamento unificato per la gestione della flotta aerea trasferito ai Vigili del Fuoco. Lo stato di emergenza, poi, potrebbe essere sottoposto a vincoli temporali, con la previsione di una durata fissata in 60 giorni, prorogabile ad un massimo di cento giorni.
Non è esclusa l’adozione di un decreto legge. Il decreto, si legge infatti nella bozza del provvedimento, viene emanato “ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di emanare disposizioni per il riordino del Servizio nazionale di protezione civile e il rafforzamento della sua capacità operativa, nonché di garantire il corretto impiego e reintegro del Fondo nazionale di protezione civile, al fine di rendere più incisivi gli interventi di protezione civile da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri”. Il provvedimento conterrebbe una serie di modifiche alla legge 225 del 24 febbraio 1992.