ORTA DI ATELLA. Resisti Orta! Bisogna resistere, lottare ortesi perché mentre noi ci apprestiamo a passare una Pasqua nel segno della crisi e dellausterità, il Comune sembra intenzionato ad approvare ulteriori concessioni.
Questa è la soluzione ai problemi di sviluppo e occupazione che meritiamo? Basta! Tutto ciò è ulteriormente dannoso per la nostra terra e per i nostri cittadini, costretti a sopravvivere in un paese congestionato e intasato, privo di servizi e pronto ad esplodere, tutto ciò ci fa capire quanto lontana è la nostra amministrazione dalla vita reale della nostra cittadina, è estremamente contradditorio costruire altre case in un territorio dove abbiamo assistito ad una speculazione edilizia con ledificazione di quartieri quasi sempre abusivi e che ha portato non meno di un mese fa al sequestro di 300 appartamenti.
A chi giova la costruzione di nuove case? Di sicuro a pochi privilegiati che possedendo la tessera del tifoso si sono seduti al banchetto dei potenti, non giova certo alla collettività, che nel momento di maggior crisi economico e sociale, con una tassazione tra le più alte che la rende debole e impotente, di tutto ha bisogno fuorché di case, Orta ha bisogno di una politica sociale ed economica fondata sullidea di bene comune, e non certo intesa alla cura e allinteresse privato di chi mira solo ed esclusivamente al profitto.
La nostra terra ha bisogno di essere ripulita e bonificata. Lo dobbiamo ai nostri figli, alle generazioni future, dobbiamo lottare e resistere ortesi, lottare per il futuro dei nostri figli, resistere in questo confusionario momento politico e sociale del nostro paese,ed è per invitarvi a lottare che abbiamo voluto aprire questo breve comunicato con il titolo di una raccolta di poesie di Pablo Neruda.
Per esortarvi a lottare e resistere contro questo, che per noi di rifondazione, è un ulteriore danno al nostro territorio. Uniti possiamo cercare di far cambiare idea a questa amministrazione, invitandola a rivedere la propria politica.
Città, città di fuoco, resisti finché un giorno arriveremo, indiani naufraghi, a toccare le tue muraglie con un bacio di figli che speravano di tornare anche se muori non morirai. Perché gli uomini ora non hanno morte e continuano a lottare anche quando sono caduti, finché la vittoria sarà nelle tue mani, anche se sono stanche, forate e morte, perché altre mani rosse, quando le vostre cadono, semineranno per il mondo le ossa dei tuoi eroi, perché il tuo seme colmi tutta la terra. Buona Pasqua a tutti!
Collettivo Lulù del Partito di Rifondazione Comunista – Orta di Atella