Fidapa presenta “Lo zingarello ad Aversa”

di Redazione

 AVERSA.Lunedì 28 maggio, alle ore 18.30, all’Hotel del Sole, in zona ferrovia, la Fidapa di Aversa, presieduta da Silvana Francese, presenta “Lo zingarello ad Aversa: Pietro Negroni. Riflessioni sull’arte rinascimentale”.

L’occasione è data per la presentazione del libro scritto dalla storica dell’Arte Marisa Reale, edito da Pancalli, che traccia la figura del maggior pittore calabrese del Cinquecento, che con Aversa e la sua diocesi ebbe diversi collegamenti.

A parlarne saranno oltre alla Reale anche il giornalista nonché ideatore di Aversa Città d’Arte, Giuseppe Lettieri che traccerà un excursus sulla pittura ad Aversa dalla contea normanna alla fine del cinquecento. “Si tratta di un evento particolare – dichiara la presidente della Fidapa Silvana Francese – perché non si tratta della presentazione di un libro sull’arte in senso generico, ma di un lavoro fatto da Marisa Reale che porta alla luce le potenzialità di un grande pittore che solo negli ultimi venti anni ha avuto una riscoperta. Del resto Marisa Reale già conosce il nostro club poiché lei è una fidapina d.o.c., che riveste anche un importante ruolo a livello nazionale nell’associazione. E quindi perché non parlare di Negroni, artista calabrese si, ma dai trascorsi aversani.

Ben due opere del pittore, l’Adorazione dei Magi e la Natività, oggi si trovano nel deambulatorio della nostra cattedrale dedicata a San Paolo. Inoltre un’altra opera un tempo in Sant’Agosrtino oggi è al museo di Capodimonte. Altri due dipinti sono poi nella nostra diocesi. Uno nella chiesa di Sant’Andrea a Gricignano e l’altro a Giugliano nella chiesa di Sant’Anna.

Quindi, una forte presenza dal quale scaturisce questo incontro che costituisce anche lo spunto per una chiacchierata, comprensibile anche a chi di arte esperto non è, sul patrimonio artistico aversano, che sarà esposta da Giuseppe Lettieri, che tutti conosciamo come giornalista, ma che in realtà, in più occasioni lo abbiamo apprezzato anche come comunicatore ed esperto d’arte.

Un viaggio, dunque, nel ricco tesoro di Aversa, che ha visto nomi grandi della pittura lasciare le proprie testimonianza nella città dalle cento chiese, da Giotto e la sua scuola a Pietro da Cortona, da Spagnoletto a Solimena, dal fiammingo Dirk Hendricksz a Massimo Stanzione, da Barrocci a De Mura, da Arcuccio a Marco Pino da Siena, passando appunto per Negroni.

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