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CASAL DI PRINCIPE. Carissimi amici del Coordinamento per il Riscatto, i vostri incontri con le commissioni straordinarie dei Comuni di Casal di Principe e di Casapesenna, e quello in programma con San Cipriano dAversa, sono, a prima vista, una cosa buona e doverosa che vi fa onore.
Ma, se me lo permettete, vi dico sommessamente di non illudervi, poché da essi non porterete a casa alcun risultato utile per le popolazioni del nostro territorio. E vero, senza dubbio, che la situazione economico finanziaria dei nostri comuni è al collasso, per colpa della cattiva gestione e degli sperperidi cui sono responsabili le precedenti amministrazioni. Ma il fatto che i tantissimicommissari, che pullulano sui nostri enti, hanno come loro referenti soltanto la Prefettura ed il Ministero dellInterno, e non certamente il popolo, rende i problemi da voi sollevati praticamente irrisolvibili. Ho la netta sensazione che, al di là delle rituali frasi di apprezzamento nei vostri confronti, tanto per tenervi buoni, a questi signori manca la volontà di rappresentare in alto loco le vostre giuste rivendicazioni, trincerandosi, per esempio, dietro la severità della legge per quanto riguarda il dissesto finanziario del comune di Casal di Principe. La vostra manifestazione dell8 febbraio scorso, vuoi per la ricchezza delle rivendicazioni che per la partecipazione dellintera popolazione, ha lasciato un segno tangibile, per cui il Comitato è obbligato ad ottenere risultati concreti, sia pure in modo graduale. Per questo mi permetto di suggerirvi di approfondire con la massima meticolosità qualsiasi argomento da portare allattenzione della controparte, altrimenti rischiate, come mi sembra stia avvenendo, di ottenere solo parole, parole, parole, di cui ci vuole poco per capire che la gente è ormai stanca di ascoltare. Forse è giunto il momento di lasciare tutte queste vecchie mummie nei loro sarcofagi a godersi le succose indennità di carica e le trasferte, e recarsi in massa presso i veri centri del potere, che non stanno affatto nei nostri comuni, ma altrove, avvertendoli che se non ci ascoltano oggi, anchessi non saranno ascoltati nelle prossime elezioni politiche.
Ragionier Luigi Furia