CASERTA. Il Murale di Milwaukee, una delle più significative tra le opere pubbliche di Keith Haring, sarà allestito nelle splendido Salone dei Porti della Reggia di Caserta dal 2 giugno al 4 novembre.
Liniziativa, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storico Artistici ed Etnoantropologici delle Province di Caserta e Benevento, organizzata e prodotta da Alef – cultural project management in collaborazione con il Patrick and Beatrice Haggerty Museum of Art, Marquette University, Milwaukee, WI è a cura di Wally Mason, direttore del Museo stesso.
L’opera è costituita da 24 pannelli in legno realizzati nellaprile del 1983 dall’artista, invitato dallUniversità Marquette di Milwaukee a creare un gigantesco murale sul luogo in cui sarebbe sorto il nuovo museo Haggerty. Entrambe le pareti sono dipinte. Sulla prima è raffigurata una sequenza ininterrotta di bambini a quattro zampe, in alto, e di cani che abbaiano (barking dogs), in basso.
Laltra è più complessa e presenta una maggiore varietà di immagini. Il tema dominante sono le figure danzanti ispirate ai ballerini di breakdance. A queste si affiancano altre celebri icone della sua arte: il televisore con le ali, il cane, luomo con la testa di serpente. Il centro del murale è occupato da un ballerino che al posto della testa ha un televisore con il numero 83 disegnato sul monitor. Questo lato termina a destra con unaltra delle immagini simbolo di Haring: la faccia con tre occhi che fa la linguaccia.
Il Murale di Milwaukee è una testimonianza importante del primo periodo dell’evoluzione artistica di Keith Haring, quando il suo stile rispecchiava ancora tutta la freschezza dei disegni della metropolitana di New York e la vitalità della metropoli.
Liconografia rappresentata nellopera infatti è esemplificativa del vocabolario dimmagini dell’artista che meglio celebrano la vita, divenendo un segno distintivo del suo approccio alla pittura. Haring riteneva che bambini e cani fossero tra le immagini più amate e riconoscibili; per questo, allinizio della sua carriera, scelse queste figure proprio come firma (tag), per rendere la sua arte facilmente identificabile in mezzo a quella di altri che, come lui, avevano scelto la strada come luogo in cui liberare la creatività.
Allinizio la mia firma fu un animale – Haring racconta – che diventò sempre più simile a un cane. Poi cominciai a disegnare un bambino che andava a quattro zampe e più lo disegnavo e più è diventato The Baby. Il percorso espositivo è arricchito da fotografie e da un video che documentano le fasi della realizzazione e dai disegni fatti da Haring per loccasione.
A pendant del murale, viene esposta un’altra importante opera di Keith Haring – Senza titolo ,acrilico su tela, cm 590x cm 290 – appartenente – insieme a grandi capolavori di Warhol, Rauschenberg, Beuys e di molti altri alla Collezione Terrae Motus.
La raccolta, costituita dal gallerista napoletano Lucio Amelio dopo il violento sisma che devastò il Sud Italia nel novembre del 1980, è considerata oggi come una delle più importanti raccolte darte contemporanea conservate in un mueseo statale. E’ dunque in un ideale dialogo con l’esposizione permanente delle opere donate da Amelio, che trova ragione l’allestimento a Caserta del murale di Milwaukee, espressione del messaggio vitalistico di cui la cultura di Haring si faceva portatrice. Un’ottima occasione quindi per ammirare due capolavori di uno dei maggiori esponenti della corrente neo-pop, protagonista indiscusso dell’arte del XX secolo, in una splendida e suggestiva cornice.
Il Murale di Milwaukee giunge a Caserta dopo essere stata ospitata presso il Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo – La Civitella di Chieti. Un biglietto unico darà la possibilità al pubblico di visitare, oltre la mostra, le sale e il bellissimo parco della Reggia di Caserta, sontuosa residenza progettata dallarchitetto Luigi Vanvitelli in onore del sovrano Carlo di Borbone e definita come l’ultima grande realizzazione del Barocco italiano.
Inoltre, fino al 16 luglio sarà possibile visitare anche la mostra di Riccardo Dalisi Cavalieri ed oltre allestita nelle Reali Cavallerizze della Reggia e, a partire dal 16 giugno, la mostra dal titolo Antonio Joli tra Napoli, Roma e Madrid: le vedute, le rovine, i capricci, le scenografie teatrali entrambe organizzate da Civita.