PECHINO. Dopo giornate di tensione si avvia ad una soluzione il caso di Chen Guangcheng, il dissidente cinese che con la sua clamorosa fuga nell’ambasciata USA di Pechino aveva innescato una grave crisi diplomatica tra le due nazioni.
La Cina, di fatto, ha accettato di fornire un documento di viaggio al dissidente Chen per permettergli di lasciare il Paese. A riferirlo da Pechino, la portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Victoria Nuland, spiegando che appena ciò avverrà Washington fornirà un visto a Chen e a suoi familiari, accogliendo la sua richiesta di recarsi a studiare negli Stati Uniti.
Hillary Clinton, che aveva chiuso il summit ufficiale senza nessun riferimento esplicito alla vicenda Chen, affermando invece che le differenze di posizioni tra Washington e Pechino in materia di diritti umani non devono interrompere le più ampie relazioni tra due potenze, si è detta incoraggiata dalle dichiarazioni di Pechino circa la possibilità di poter far studiare il dissidente allestero.
Clinton ha reso noto chenella giornata di venerdìi diplomatici americani sono riusciti, a differenza di giovedì, ad incontrare Chen nell’ospedale dove è stato accompagnato due giorni fa dall’ambasciatore americano. Ha confermato che lui e la sua famiglia vogliono venire negli Stati Uniti, ha detto ancora il segretario di Stato sottolinando che i negoziati con i cinesi a riguardo sono guidati dalla sua scelta e dai nostri valori.
Al momento Chen Guangcheng si trova ancora con la famiglia nell’ospedale di Pechino in cui è ricoverato per tre fratture riportate nella fuga.