Duello doveva essere e duello è stato. Dopo quasi 3.500 km, il 95° Giro dItalia si è deciso nei soli 30 km della crono di Milano; epilogo alla sfida improbabile, almeno alla vigilia, tra Joaquim (El Purito) Rodriguez e Ryder Hesjedal.
Già dal primo intertempo, tuttavia, il vantaggio di 31 che lo spagnolo aveva raggranellato nelle due tappe alpine si era dissipato. Il canadese ha fatto valere, allombra del Duomo, la sua maggiore abilità nella corso contro il tempo e soprattutto, in un circuito pianeggiante come quello odierno, la maggiore potenza prodotta dai 15kg e i più di 20 cm di differenza.
Primo canadese nella storia ad aver vinto una delle tre Grandi corse a Tappe, Ryder ha inflitto alla fine un distacco di soli 16 sul tenacissimo Purito.
La cronometro finale, vinta da Marco Pinotti su Thomas e Sergent, ha concesso a de Gent, vincitore del tappone di ieri, di sopravanzare Michele Scarponi al terzo posto della generale. Nessun italiano sul podio di Milano, in una corsa definita normale alla vigilia cioè priva delle grandissime difficoltà altimetriche che avevano caratterizzato le scorse edizioni.
Un giro piatto quindi, soprattutto scevro di emozioni(se non negli ultimi tre giorni) e di grandi nomi dopo la squalifica di Contador e la partecipazione-bluff di Franck Schleck.
Gli italiani, invece , grandi delusioni. 6 le vittorie di tappa ma i favoriti Scarponi e Basso ai piedi del podio. Mentre la maglia rosa uscente ha terminato in lacrime il suo giro, forse penalizzato da un gioco di squadra della Lampre non coordinato con Cunego, per Basso si parla di un ridimensionamento del proprio ruolo. Per Il vincitore della maglia rosa nel 2006 e 2010, si profilo il ruolo di scudiero di Vincenzo Nibali nella Liquigas.
Tutto un altro sapore, quello della gioia,hanno le lacrime del trentaduenne capitano della Garmin asceso al più alto gradino del podio. E un sogno- ha confessato Hesjedal – è stata dura, alla fine di ogni giornata mi sentivo le gambe bruciare. Solo oggi capisco che significa vincere un Giro davanti a questa platea. Non dimenticherò questi momenti per tanto tanto tempo.
Per il ragazzone canadese,che fino ad ora vantava un 6° posto al Tour come apice della carriera, si profila almeno una notte insonne per comprendere limpresa che ha realizzato. I suoi avversari, sconfitti da un anonimo biker nord-americano necessiteranno di qualche giorno in più per tornare a dormire sonni tranquilli.
CLASSIFICA GENERALE
1. RYDER HESJEDAL
2. JOAQUIN RODRIGUEZ a 16
3. THOMAS DE GENT a 139
4. MICHELE SCARPONI a 205
5. IVAN BASSO a 344
6. DAMIANO CUNEGO a 440