Attentato Brindisi: proseguono le indagini a ritmo serrato

di Mena Grimaldi

 BRINDISI. Dopo aver accertato che l’uomo fermato non si trattava della persona ripresa nel video, proseguono senza sosta, e ripartono da zero, le indagini sull’attentato di sabato scorso a Brindisi che ha provocato la morte di Melissa Bassi e il ferimento di altre 5 ragazze.

Arrivato in città, nella mattinata di mercoledì, anche il direttore centrale anticrimine, Francesco Gratteri. Gli inquirenti stanno raccogliendo i risultati della prima grande mole di accertamenti, ma attendono ancora l’arrivo delle relazioni sulle verifiche tecniche disposte nei giorni scorsi, dai primi risultati sui reperti acquisiti sul luogo dell’attentato ai rilievi sulle celle telefoniche.

Attesi anche gli esiti degli esami di laboratorio sulle cicche di sigarette raccolte davanti al chiosco. Al vaglio degli inquirenti, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, anche l’ipotesi che il responsabile non sia del posto, in quanto nessuna delle tante persone ascoltate ha riconosciuto il volto dell’uomo filmato dalle telecamere di sicurezza del chiosco antistante l’istituto professionale brindisino.

Non viene nemmeno esclusa l’ipotesi che l’attentato fosse proprio contro la sede della scuola, e per questo sono stati sentiti dagli investigatori anche il preside e alcuni docenti.Intanto, non sono mancati, nella giornata commemorativa del ventennale dell’omicidio del giudice Falcone, della moglie e dei tre agenti della scorta, i messaggi rivolti a Melissa e alle ragazze ancora ricoverate.

Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in visita proprio a Palermo, riferendosi al grave attentato alla scuola di Brindisi, ha detto: “I responsabili la pagheranno”.

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