Bergamo, si barrica in sede Entrate e sequestra ostaggi: poi si arrende

di Redazione

 Luigi MartinelliBERGAMO. Si è conclusa con il suo arresto la vicenda del 54enne Luigi Martinelli che,armato, nel pomeriggio di giovedì, ha preso in ostaggio 15 persone nella sede dell’Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo.

Ex imprenditore, di Calcio, comune della bergamasca,che in passato ha gestito un’impresa di pulizie, intorno alle 16 ha fatto irruzione negli uffici, armato di fucile a pompa e due pistole, urlando ai clienti presenti in filiale di uscire di corsa. Poi ha sparato un colpo di fucile contro il soffitto, senza causare feriti. Tra i primi a fuggire dopo aver sentito lo sparo una donna di 34 anni, che abita al piano superiore dell’ufficio, la qualeha preso con sé il figlio di appenadue anni ed è uscita di corsa dallo stabile.

L’uomodetto di essere in difficoltà economiche, di volersi togliere la vita e di voler parlare con la stampa. Secondo alcuni testimoni avrebbe chiesto di voler parlare con il premier Mario Monti, per dirgli che “non si può più campare”. L’imprenditore avrebbe ricevuto una serie di cartelle di Equitalia che non è in grado di pagare.

Dopo un po’ di tempo 14 dei 15 ostaggi sono stati rilasciati, nessuno dei quali feriti. Nelle sue mani è rimasto un ultimo ostaggio, Carmine Mormandi, 56 anni, da trenta impiegato all’Agenzia delle Entrate,poi liberato intorno alle 21. Primal’impiegato era riuscito a rassicurare la compagna di origini ucraine con un sms: “Sto bene”, aveva scritto. Mormandi è stato condotto in ospedale in stato di choc.

Nell’ufficio, a quel punto,sono rimasti il sequestratore e un maresciallo dei carabinieri, entrato intorno alle 17.30 per trattare. Sul posto gli agenti della questura di Bergamo, i militari della Guardia di Finanza e le teste di cuoio del Gis (Gruppo intervento speciale dei carabinieri – la “Swat” italiana), che erano pronte ad intervenire per l’eventuale blitz.

 Il sindaco Michele Lamera ha rassicurato: “Tutte le persone liberate stanno bene e sono state portate in caserma per la loro deposizione. Hanno descritto il sequestratore come un po’ agitato ma all’inizio non ha minacciato il suicidio, cosa che ha fatto in un secondo momento”.

In questi ultimi mesi sono stati numerosi gli episodi che hanno coinvolto le sedi dell’Agenzia delle Entrate e di Equitalia in tutto il territorio nazionale. Il fatto più grave è accaduto il 28 marzo scorso a Bologna dove un uomo di 58 anni è morto dopo essersi dato fuoco dentro una vettura parcheggiata davanti alla sede della Agenzia delle entrate a Bologna. Il gesto a causa di problemi economici spiegati in tre lettere, una indirizzata alla commissione tributaria.

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