Bologna, le vedove della crisi in corteo

di Mena Grimaldi

 BOLOGNA. “Non sono né esaltati, né pazzi, né depressi. Prendono atto della situazione e decidono di farla finita, sono disperati”.

Questo lo slogan che campeggiava nella mattinata di venerdì nel corso della manifestazione organizzata dalle cosiddette “vedove della crisi”, i cui mariti si sono suicidati per la disperazione della crisi. Ad organizzare l’iniziativa, Tiziana Marrone, vedova di Giuseppe Campaniello, l’imprenditore che si diede fuoco davanti all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Bologna.

E proprio li è arrivato il corteo deponendo una corona di fiori. Nessun simbolo di partito durante il corteo, ma solo tante bandiere bianche, che testimoniano le morti bianche che avvengono sul lavoro. Le vedove, che si sono dissociate dal gesto compiuto dall’imprenditore di Bergamo che nella giornata di giovedì ha sequestrato 15 persone all’Agenzia delle Entrate, hanno incontrato alla fine del corteo una delegazione dei rappresentanti dell’Agenzia di via Costa.

La vedova di Campaniello, rivolgendosi alle istituzioni ha detto: “Ho bisogno anche delle istituzioni per andare avanti. Lasciatemi in pace e lasciatemi vivere la mia vita perché se Giuseppe sa che sono tranquilla riposerà in pace anche lui”.

Un momento di tensione si è registrato quando un imprenditore bresciano si è presentato indossando una maglietta con scritto “Le tasse sono un furto”. Subito una delle donne lo ha contestato, affermando che le tasse vanno pagate.

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