BRINDISI. Oltre alla rabbia e al dolore per un episodio di cui, al momento, non sono chiari autori e motivazioni, ci si trova a far i conti anche con le bufale prodotte dalla caccia allo scoop.
Qualche ora prima che si diffondessero sugli organi di informazione i fotogrammi del presunto attentatore di Brindisi, sul social network Facebook circolava unimmagine, diffusa da una web radio, che ritraeva un uomo con un cappello, occhiali scuri, dentro un negozio di abiti corredata, in basso a sinistra, dalla scritta “Ansa”, a testimoniarne lautenticità.
In poco tempo la foto produceva più di 5mila condivisioni e centinaia di commenti. Dopo unora, la radio on line, accortasi dell’errore,ha dovuto eliminare limmagine, e gli amministratori della pagina hanno specificato che “a seguito di alcune ricerche abbiamo riscontrato incongruenze con l’identikit fornito dalle forze dell’ordine (età, ora, registrazione, luogo) per cui abbiamo preferito rimuoverla in attesa di conferme o smentite”.
In realtà, la foto proveniva dal tabloid londinese “Evening Standard”, riguardante, guarda caso,un finto attentato inscenato nel novembre scorso a Canterbury.