LECCE. Aveva iniziato lo sciopero della fame a fine marzo scorso per protestare contro, a suo dire, una ingiusta detenzione: è morto nella notte tra domenica e lunedì nel carcere di Lecce.
Popo Virgil Cristria, 38 anni, di Bucarest, deceduto nell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce dopo che le sue condizioni di salute erano peggiorate per la sua ferrea decisione di non toccare cibo. Era stato rinchiuso in carcere per reati contro il patrimonio, ma si era sempre dichiarato innocente.
E cinquanta giorni fa, per protestare, aveva cominciato lo sciopero della fame. L’uomo aveva iniziato lo sciopero della fame alla fine di marzo perché voleva attirare su di sè l’attenzione delle autorità. Dal giorno in cui ha preso la decisione, l’uomo non ha più toccato cibo, chiedendo la sospensione della pena, che non gli è stata concessa.
Cristria non è ritornato sui suoi passi, non ha più toccato cibo e le sue condizioni di salute sono peggiorate, giorno dopo giorno, fino a portarlo alla morte. Il magistrato di turno, il sostituto procuratore Carmen Ruggiero, ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche.