TERAMO. Non smetterò mai di combattere per la mamma e per te. Lo scrive Salvatore Parolisi in una lettera indirizzata alla figlia,Vittoria.
Il caporalmaggiore dellEsercito, in carcere dal 19 luglio scorso accusato di aver ucciso la moglie, Melania Rea, ha deciso di scrivere alla figlia dopo che la Corte di Appello del Tribunale dei minori, gli ha sospeso la potestà genitoriale fino alla fine del processo.
Un giorno capirai quello che oggi ingiustamente stiamo vivendo. – scrive Parolisi – Dei giudici con poche righe mi hanno detto che il tuo bene è quello di non vedermi e di stare lontano il più possibile da zia Francesca, dai nonni e dai tanti piccoli amati cuginetti.
Nella lettera, data in consegna ai suoi legali, Nicodemo Gentile e Valter Biscotti, con il consenso di divulgarla anche agli organi dinformazione, il caporal maggiore scrive anche: Dal primo giorno di carcere ho sempre chiesto di vederti anche per poco, – scrive Parolisi alla figlia di due anni – il tempo di una carezza, di un bacio. Mi sento preso in giro quando penso che eri a pochi metri da me e non ti ho potuto riabbracciare e riempirti di coccole e baci. Adesso molti pensano che non potendoti vedere sia unulteriore punizione nei miei confronti, ma non capiscono che stanno facendo del male soprattutto a te, figlia mia.
Parolisi, che al momento può sentire la piccola Vittoria solo al telefono due volte a settimana, aggiunge: Ascoltassero le tue parole che ogni volta mi dici al telefono: Papà quando vieni dal lavoro? Papà sei nel mio cuoricino, oppure quando cantiamo al telefono le nostre canzoncine. Io ti prometto cara figlia mia, che mai niente potrà separarci perché tu sei il frutto dellamore di mamma e papà.