ROMA. La crisi internazionale ha colpito tutti, ma i giovani in particolare. E sono proprio quei giovani, oggi sottoutilizzati nel panorama produttivo, a rappresentare, per il presidente della Bce Mario Draghi, un vero e proprio “spreco” che penalizza la crescita.
Ma il premier Mario Monti assicura che i giovani non devono sentirsi soli, piuttosto rappresentano la priorità del governo e promette “otto miliardi” dai fondi strutturali in attesa di destinazione per la lotta alla disoccupazione giovanile.
Per Monti della possibile riallocazione del 29% dei fondi Ue 2007-2013 ancora da programmare potrebbero beneficiare 460 mila giovani in Europa, di cui 128.300 in Italia (50.000 solo in Sicilia). Di questi fondi, 3,6 miliardi potrebbero essere destinati al Sud e coinvolgere altri 28.000 giovani stranieri invogliati a venire a lavorare da noi. Il miglior utilizzo delle risorse potrebbe anche finanziare 13.000 borse Erasmus e soprattutto garantire una più utile riprogrammazione dei fondi anche in futuro e un contrasto all’abbandono scolastico ancora troppo elevato in Italia.
A lanciare l’appello per i giovani – dopo che da Palermo il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva già sottolineato come si debbano “fornire prospettive di lavoro degno e durevole per i giovani” – è Draghi che torna a Roma per commemorare Federico Caffè, suo professore e maestro di vita oltre che economista riformista. Il presidente Bce sceglie il mondo accademico de La Sapienza, per ricordare alle centinaia di studenti che lo ascoltano il rischio a cui proprio loro potrebbero andare incontro in lavori marginali “come fare le fotocopie”.
Ma il premier, intervenendo poco dopo al Forum Nazionale Giovani, assicura loro che non devono sentirsi soli, ma che piuttosto rappresentano la priorità del governo. Mentre fuori dall’aula Tarantelli, dove oltre a Draghi interviene anche il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, si respira tensione per le proteste di molti studenti, il capo della Bce, accolto con una standing ovation dagli oltre 600 giovani presenti in sala, inizia il suo intervento citando le parole dello stesso Caffè.
“Il pieno impiego non è soltanto un mezzo per accrescere la produzione, è un fine in sè”, sosteneva l’economista e Draghi gli fa eco dicendo che “è un dovere della politica economica agire affinché l’economia possa avvicinarsi quanto più possibile alla piena occupazione”.
“Siete una delle nostre priorità” assicura Monti alla platea del Forum nazionale Giovani. E ricorda loro che “La riforma del mercato del lavoro favorisce una distribuzione più equa delle risorse, estendendo le garanzie a tutti e vi renderà liberi di scegliere il lavoro che volete”, promettendo 8 miliardi di euro (il 29% dei fondi strutturali fino al 2013) per la lotta alla disoccupazione giovanile.
Draghi chiede così all’Europa un patto per la crescita che si affianchi al fiscal compact da lui lanciato e siglato dai governi. Per il presidente Bce “superata l’emergenza occorre una diminuzione” della spesa corrente e del prelievo fiscale” e l’Ue deve fare il passo irreversibile su quale sarà la costruzione politica ed economia su cui poggia l’Euro ora afflitto da “zoppia”. Draghi difende poi l’operato della Bce. Le maxi operazioni hanno «evitato il collasso delle banche» e dei mercati di novembre facendo guadagnare tempo ma non provocano la crescita dell’inflazione che tornerà sotto il 2% entro l’anno.