Napolitano ai giovani: “Fuga dalla politica è catastrofe per democrazia”

di Mena Grimaldi

 ROMA. La rete non può sostituirsi ai partiti e alle sedi deputate alle decisioni politiche.E’ questo quello che trapela dalla parole del capo dello Stato, Giorgio Napoletano, in un incontro al Colle di lunedì mattina con rappresentanti dell’Osservatorio sul lavoro dell’Arel.

Per Napolitanoi partiti “sono la cinghia di trasmissione tra le istituzioni e i cittadini”. “Adessoguai se invece della corsa alla politica, ci fosse la fuga dalla politica, questo veramente sarebbe la catastrofe della nostra democrazia e la nostra società”, dice Napoletano.

E ritornando sul popolo del web rincara la dose: “Il webè un importante canale di partecipazione. Attenzione, però,nessuno può condurre direttamente al luogo delle decisioni politiche”. Sulla situazione dei giovani, spiega: “L’idea dell’incontro di oggi nasce dal moltiplicarsi dei dati e delle riflessioni suuna condizione giovanile fattasi sempre più critica nel nostro Paesecon il dispiegarsi degli effetti e delle successive tappe della crisi globale sorta nel 2008 negli Stati Uniti e propagatasi nel resto del mondo come crisi finanziaria”.

“Nessun equivoco”, precisa, sul fatto che non spettino al capo dello Stato le scelte di governo per fronteggiare la crisi economica e favorire l’occupazione, soprattutto tra i giovani, mail ruolo di “ascolto, riflessione e attenzione” proprio del capo dello Stato.

Ascoltare, invitare alla riflessione e approfondire, spiega Napolitano, è proprio del capo dello Stato che è quindi, “impegnato ad accogliere” le istanze comuni che arrivano da più parti.

“L’Europa sta vivendo una crisi progettuale”, “dobbiamo reagire”, ha detto il capo dello Stato.

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