FROSINONE. Individuati due profili misti di Dna sui vestiti di Serena Mollicone. Il delitto della 18enne di Arce, trovata morta il 3 giugno del 2001 in un bosco del frusinate, dunque, potrebbe essere ad un passo dalla svolta.
Una delle tracce di Dna è stata estratta da una goccia di sangue sul giubotto di Serena, l’altro profilo è stato isolato da gocce di sudore sui pantaloni.
Inoltre, è stata scoperta un’impronta digitale completa nella parte interna del nastro adesivo stretto intorno alle caviglie della giovane. Questultima prova potrà essere fondamentale per la risoluzione del delitto in quanto, come osserva il consulente del gip, Giuseppe Novelli, c’è il disegno completo del polpastrello. L’abbiamo scoperto grazie alle nuove tecniche di ricerca. In passato non sarebbe stato possibile. Ora sarà sufficiente confrontare il Dna individuato con i codici genetici degli attuali indagati per chiarire se siano o meno coinvolti nell’omicidio.
Il confronto dovrà riguardare gli attuali indagati, ovvero l’ex fidanzato Michele Fioretti, la madre Rosina Partigianoni, l’ex maresciallo dei carabinieri Franco Mottola ed il figlio Marco.Dovrà essere comparato anche il Dna del brigadiere Santino Tuzzi, che si sparò nel 2008 perché – come sospetta l’accusa – sapeva chi aveva ucciso Serena.
Tra gli indagati soltanto il carabiniere Francesco Suprano si è sottoposto al confronto, ma è risultato negativo al test.