MODENA. 24 morti,circa 350 feriti, 15mila sfollati e cinque miliardi di danni. A questo si aggiungono lo sciame sismico che non dà tregua e gli atti di sciacallaggio tra le macerie.
E’ il tragico bilancio dei due terremiti che, il primo il 20, l’altro il 29 maggio, hanno colpito l’EmiliaRomagna.Quasi un centinaio, secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, le scosse che si sono susseguite nella giornata di giovedì 31 maggio fra le province di Modena, Ferrara e Mantova, le ultime due alle 20.55 (3.6) e alle 21.04 (4.2).Un altro evento sismico di magnitudo 4.0 aveva fatto tremare poco prima delle 17 i comuni di Novi di Modena, Gonzaga e Carpi, con epicentro a Rolo. In due giorni si sono registrati sul territorio più di 300 eventi sismici. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, visiterà il 7 giugno le aree colpite dal sisma.
Sugli atti di sciacallaggio, il prefetto di Modena, Benedetto Basile, ha messo in guardia i cittadini dalle notizie false riguardanti la previsione di nuove scosse di terremoto, dando mandato alle forze dell’ordine per individuare i responsabili. Disposti, dalla Procura di Bologna, degliaccertamenti in relazione ai falsi allarmi di un imminente nuovo terremoto, che si sono diffusi il 30 maggio nel capoluogo emiliano. Il rincorrersi di queste voci ha seminato la preoccupazione all’interno di uffici pubblici come il Tribunale e la sede della Banca d’Italia. La Procura acquisirà le relazioni delle forze dell’ordine e della polizia municipale per capire l’origine del falso allarme. Al termine delle verifiche, ha spiegato il procuratore aggiunto Valter Giovannini, non è esclusa l’apertura di un fascicolo per procurato allarme.
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E il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, è tornato sula necessità di un piano per la sicurezza del territorio. “Dobbiamo avere un Piano nazionale che duri il tempo che serve, quindi 15 anni, è una priorità per il nostro Paese”. Il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, interpellata sull’ammontare dei danni, ha invece dichiarato che “è stata fatta una prima stima, che riguarda le attività produttive, ma è in evoluzione, quindi non possiamo dare cifre precise”.Il presidente della Confindustria Emilia Romagna, Gaetano Maccaferri, ha sottolineato che “l’area dove si è scatenata la drammatica forza del sisma è u’area ad alta concentrazione industriale. Lì c’è il 10% del Pil regionale e l’1% di quello nazionale. Parliamo di 60mila aziende, molte delle quale con una forte componente tecnologica”.
LATERRA TREMA ANCHE AL SUD. Intanto, la terra continua a tremare in tutta la penisola. Nella notte, infatti, una scossa di terremoto di magnitudo 3 è stata registrata alle 5.16 al largo delle coste campane e lucane, nel golfo di Policastro. Secondo lIngv, il sisma ha avuto ipocentro a