LUSCIANO. Al culmine di una lite, si arma di lupara e spara contro i contendenti. Solo il caso ha voluto che, nella tarda serata di martedì, una lite per futili motivi, davanti ad un bar di Lusciano, non si trasformasse in tragedia.
Uno dei giovani è rimasto ferito ad una gamba, laltro è rimasto incolume. Presunto autore di questa azione, che potrebbe portare allincriminazione per duplice tentato omicidio, Colombo Cristofaro, 26 anni, figlio di Giuseppe, alias Peppinuccio, boss degli anni ottanta, con implicazioni non solo nella malavita organizzata dellagro aversano, ma anche napoletana, fratello, a sua volta, di Luigi, che fu sindaco socialista di Lusciano a cavallo tra gli anni ottanta e novanta.
Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri del nucleo territoriale di Aversa che, agli ordini del colonnello Gianluca Vitagliano e del tenente Giuseppe Fedele, insieme ai militari della stazione di Trentola Ducenta, indagano sullaccaduto, la sparatoria si è verificata davanti un bar nella tarda serata di martedì. I giovani, secondo una prima ricostruzione, stavano trascorrendo, come dabitudine, il loro tempo nel bar. Ad un tratto, per motivi che non sono ancora stati chiariti, fra i tre è scoppiata una lite al termine della quale Colombo Cristofaro è salito a bordo della propria vettura, ha raggiunto la propria abitazione. Qui si è impossessato di un fucile a canne mozze ed ha fatto ritorno sul luogo dove era avvenuta la discussione. I due amici erano ancora davanti al bar.
Il giovane li avrebbe affrontati lupara in pugno esplodendo loro contro diversi colpi di pallettoni. Uno è andato a segno colpendo L.V., del luogo, alla gamba destra, mentre il compagno è rimasto incolume. Immediatamente dopo Colombo Cristofaro si è reso irreperibile sino alla mattinata di ieri quando i carabinieri lo hanno individuato ed arrestato.