ORTA DI ATELLA. Lassociazione Ats, attraverso il suo presidente Salvatore Sorvillo, vuole ringrazia il nuovo comitato festeggiamenti di San Salvatore.
Riceviamo e pubblichiamo: Il comitato ha saputo regalare alla cittadinanza ortese una bella festa in onore del nostro santo venerato. Il ringraziamento nasce spontaneo e sincero e va indirizzato a persone di cui non conosciamo né nomi né cognomi, quindi nessuno in alcun modo potrà dire che li vogliamo accattivare. Orta, a dir di molti, e per volere di pochi, è purtroppo un paese che vive, anzi langue, in una profonda e tetra crisi esistenziale, priva di ideologie vere, atte al benessere collettivo. La riqualificazione, che tanto si urla a destra ed a manca, questa è.
Dobbiamo renderci conto che i momenti di aggregazione, di ritrovo, di festa, di commemorazione, di svago, sono quelli che più rendono un popolo unito e lo fanno vivere, e soprattutto lo fanno ritrovare insieme unito. Nulla, di tutto ciò, di così bello, deve essere etichettato dalla politica, ma la festa di San Salvatore, in passato, è stata oggetto di utilizzo solo personale, si è distrutto, il vero e sincero, ardore, che contraddistingueva gli ortesi, nel preparare, nel gestire, nel donare alla collettività un splendido momento religioso e collettivo, di divertimento e di riflessione.
Noi dobbiamo dire al comitato grazie ed ancora grazie, non è la festa di qualche ventennio fa, ma siamo sulla buona strada, dopo aver azzerato tutti i debiti e tutte le speculazioni, si potrà risorgere. Con questo piccolo esempio, ci si deve rendere conto che la collettività, il territorio, è fatto dagli uomini per gli uomini, e Orta si può ancora risollevare, essa può ancora risorgere, certamente è lattuale classe politica che deve adoperarsi al meglio per il benessere collettivo, per ridare slancio e vivibilità ad un territorio con una storia millenaria, vedi gli osci, con una cultura storica, vedi le Fabule Atellane, con grandi uomini e martiri, vedi Massimo Stanzione, Enrichetta Di Lorenzo, i Martiri Atellani e tutto quantaltro di moderno ed attuale cè, uomini che fanno teatro disinteressatamente, scrittori in fiore, imprenditori che primeggiano, attori che danno piccoli contributi in un grande campo mediatico, ma soprattutto persone che hanno una dignità non inferiore a nessuno, e tanto meno a stessi, che vogliono vivere in un paese che amano.
Chi attualmente conduce un timone, qualunque esso, sia faccia il suo dovere, si dedichi alla collettività, viva per essa stia accanto al popolo, oppure decida di ritirarsi.