SANTA MARIA CV. A ventanni dalla strage di Capaci, la parola mafia assume ancora i contorni sfumati.
Per cercare di dare forma, di comprenderne i meccanismi e la repentina evoluzione a seguito di arresti eccellenti, la Libreria Spartaco – Interno4 propone due appuntamenti irrinunciabili. Per la serie Scrittori in carta ed ossa, in via Martucci gli avventori potranno incontrare due personaggi che, in maniera diversa e da prospettive dissimili, hanno legato la propria vita alla lotta alle mafie: don Luigi Merola e il magistrato Raffaele Cantone. Si comincia con A voce de creature, libro scritto da Marcello DOrta, in collaborazione proprio con don Merola, che sarà presentato dagli autori mercoledì 16 maggio, alle ore 18.
Coordinati dal maestro-scrittore DOrta, i ragazzi di don Luigi nei loro componimenti offrono uno spaccato della società e della camorra con i suoi valori e disvalori senza alcun filtro e reticenza. Il racconto della quotidianità in luoghi degradati del napoletano, visti attraverso gli occhi di un bambino,spoglia la realtà di ogni edulcorazione e ipocrisia, mettendo a nudo le brutture che i grandi vogliono sottacere.
A voce de creature non è solo un libro, è anche unorganizzazione senza scopo di lucro creata da Merola nelle terre di camorra. Con la sua onlus il sacerdote toglie dalla strada, letteralmente, i ragazzini a rischio, offre loro la possibilità di affrancarsi dalla criminalità e crearsi una vita lontana dalle mafie grazie al connubio tra attività ludico-artistiche e disciplina negli studi. Le facce della criminalità organizzata non si mostrano solo in relazione al disagio sociale e culturale, ma tracce dellagire mafioso in economia ed in politica sono state a lungo studiate dal magistrato Cantone. Lappuntamento con lui e la sua ultima fatica letteraria, Operazione Penelope, è previsto per il 29 maggio, alle 18.
Lincontro-dibattito con lex pm della Dda di Napoli si arricchirà del contributo della professoressa del liceo Nevio, Laura Baldi, e della giornalista di Pupia e de Il Mattino, Mena Grimaldi. In Operazione Penelope, Cantone riscontra unevoluzione della criminalità già paventata nei suoi I Gattopardi. Mafie sempre più pervasive, che non rappresentano ormai lantistato ma una struttura di potere parallela ed a volte complementare alle istituzioni ed ai privati. Dal suo osservatorio privilegiato, il magistrato ha individuato,ad ora, nella mafia dei colletti bianchi il pericolo più grande. A tal proposito, viene da chiedersi: è possibile che la tela tessuta dalla giustizia sia disfatta da questo squadrone di professionisti che detiene il potere economico,politico finanche istituzionale? La lotta alle mafie troverà mai fine? Questi due appuntamenti, anche se di grande interesse, non forniranno la risposta a questinterrogativo, lo sanno anche i ragazzi dello Spartaco-Interno4.
Tuttavia, il loro contributo alla causa della legalità si fonda sulla convinzione che conoscere, comprendere,confrontarsi e dare forma e sostanza al nemico, attraverso lo scambio di esperienze con chi vive quotidianamente la realtà della violenza mafiosa, sia una condizione essenziale. In questa guerra per la dignità umana nessuno può sottrarsi alle proprie responsabilità; bisogna essere partigiani. Se dopo ventanni la vedova dellagente Schifani, morto con Giovanni Falcone, denuncia lassenza di cambiamento della gente verso il potere mafioso, nonostante le migliaia di arresti, dimperi mafiosi caduti e di governi succedutisi, sorge il dubbio che in questo lungo periodo la cosa peggiore non è stata la cattiveria dei malvagi, ma il silenzio dei giusti.