SANTARPINO. Il capogruppo consiliare di maggioranza santarpinese, nonché assessore designato in seno allUnione dei Comuni denominata Atella, Ernesto Capasso, ritorna ad intervenire sullo stato attuale dellente sovracomunale.
A distanza di pochi mesi dichiara Capasso sono mio malgrado costretto a ribadire alcuni concetti che ritengo fondamentali considerata linerzia atavica che caratterizza lUnione dei Comuni. Torno a chiedermi e a chiedere a tutti quanti aderiscono a questa istituzione quale sia il senso di un organismo che ormai da anni non produce nulla in favore delle comunità amministrate. A questo punto, suggerisco al presidente di turno, il sindaco di SantArpino, Eugenio Di Santo, di mettere in campo gli atti necessari affinché si arrivi nel più breve tempo possibile allo scioglimento dellUnione.
Tutti noi continua Capasso dobbiamo prendere atto che si è perso quellentusiasmo che aveva caratterizzato il primo periodo di vita dellUnione, e che ormai da anni quello che abbiamo messo in piedi è un carrozzone incapace di apportare la minima progettualità amministrativa. Visto che non si ha la forza di rilanciare questo ambizioso progetto sovracomunale è meglio decretare la fine di questa esperienza. Lo dobbiamo in primis agli oltre settantamila cittadini dei comuni interessati, soprattutto in un momento come quello attuale di forte crisi economica e di tagli ai fondi degli enti locali. È assurdo continuare a tenere in vita una macchina burocratica, con i suoi relativi costi per dipendenti e strutture, incapace di produrre alcunché.
Sono consapevole prosegue Capasso che sciogliendo lUnione decretiamo il fallimento di un progetto in cui tantissimi di noi avevamo creduto, per programmare il rilancio di un comprensorio come il nostro che essendo diventato un unicum anche dal punto di vista urbanistico, oltre che culturale, aveva bisogno di una guida amministrativa in grado di allargare gli orizzonti rispetto agli angusti confini dei singoli comuni. Scemando, purtroppo, linteresse verso lidea fondante dellUnione, si è perso di vista questo ambizioso obiettivo ed è venuto meno la ragione fondante di questo organismo. Una classe dirigente seria, come tutti noi amministratori atellani ci proponiamo di essere, preso atto di questo stato di cose ne trae le giuste conseguenze che in questo caso non possono essere altro che lo scioglimento dellUnione.
Ribadisco, dunque, linvito al presidente Di Santo conclude Capasso di avviare liter burocratico per scrivere la parola fine su questa esperienza, dimostrando ai cittadini che in questo periodo di crisi le poche risorse economiche ancora ad appannaggio degli enti locali non vengono sperperati inutilmente.