Abc: “Parte dell’opposizione sembra offrirsi come riservista”

di Nicola Rosselli

Luca De RosaAVERSA. “Lanciamo un appello a tutti per costruire insieme una città nuova, assumendoci insieme la responsabilità di prendere in mano le redini del futuro della nostra terra”.

Aversa Bene Comune scende nuovamente in campo e lo fa sparando sia sulla maggioranza che sull’opposizione. “La vita amministrativa della città – hanno dichiarato Luca De Rosa e compagni – è immediatamente ripresa secondo gli stessi schemi che l’hanno caratterizzata in negativo negli ultimi dieci anni: una spartizione di incarichi a prescindere da progettualità e competenze, una presunta opposizione che condivide e sostiene già dal primo voto in consiglio questo schema votando come presidente chi negli ultimi dieci anni ha più volte cambiato schieramento e ha anche segnato a lungo con la sua presenza nel governo la cattiva amministrazione della città”.

Poi l’affondo contro gli esponenti del centrosinistra presenti in Consiglio: “Una parte dell’opposizione sembra così offrirsi da subito come panchina di riservisti per conflitti interni ad una maggioranza pletorica. Il naturale esito di quella che denunciavamo già in fase elettorale essere una partita truccata”. Ma, come sottolineano gli aderenti a Abc, l’iimobilismo aversano si perpetua “mentre il mondo intorno cambia drammaticamente ed in profondità. La crisi economica devastante che attraversa il mondo ed il paese, che si trasforma sempre più in macelleria sociale e frantumazione delle istituzioni, pare non esistere per questi gruppi di giapponesi arroccati nel bunker del potere nel piccolo feudo di provincia”.

Successivamente evidenziati i “moti” di cambiamento registrati nel Paese: “Altrove nel nostro paese forme di insofferenza per questo modo di governo predatorio del territorio hanno già trovato una espressione politica in grado di manifestare una necessità di cambiamento e di proiettarla in una concreta proposta di governo alternativo: Milano, Cagliari, Genova, Napoli, Palermo, Parma, sono solo alcuni esempi di comunità che nell’ultimo anno hanno intrapreso questa strada, con percorsi e modalità differenti, fatti però sempre di partecipazione diretta e attiva della cittadinanza, senza schemi precostituiti e ricette calate dall’alto”.

In conclusione, l’auspicio: “Pensiamo che i tempi di una svolta analoga siano maturi anche per la nostra città e che occorra lavorare per questo, che occorra farlo con tutte le forze e soggettività che sentono la necessità di tale cambiamento, che occorra farlo rompendo imbalsamate ritualità e schematiche certezze con una rinnovata pratica di partecipazione diretta e costantemente attiva”.

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