Inchiesta Bcc, assolti D’Agostino e Iuliano

di Redazione

 AVERSA. Finalmente un punto di svolta nella intricata vicenda della Bcc di Aversa. Era dal marzo 2011, da quando cioè il gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Meccariello, …

… aveva emesso delle misure cautelari a carico di alcuni componenti del cda e del collegio sindacale della Bcc di Aversa, nell’ambito di un’indagine per bancarotta fraudolenta, nata a seguito dello stato di insolvenza dell’istituto bancario, che si attendeva di conoscere la verità sulla sussistenza dei fatti contestati (si parlò di un crack di 11 milioni di euro) e sull’individuazione dei presunti responsabili.

Lunedì 25 giugno, innanzi al gup di Santa Maria Capua Vetere, Caparco, sono stati discussi i giudizi abbreviati richiesti da due imputati, componenti del Collegio Sindacale, il presidente Domenico D’Agostino e uno degli altri due membri, Cosimo Iuliano.

I difensori dei due imputati, l’avvocato Emilia Santagata per il primo e l’avvocato Sergio Rastrelli per il secondo, convinti dell’innocenza e dell’estraneità ai fatti contestati dei loro assistiti, hanno richiesto il rito abbreviato e in quella sede, a seguito di lunga discussione, hanno fatto emergere in modo lapalissiano l’innocenza dei propri assistiti.

Il gup non ha potuto che dare atto dell’evidenza e ha emesso sentenza di assoluzione nei confronti di D’Agostino e Iuliano per non aver commesso il fatto. Diversa sorte invece hanno avuto tutti gli altri indagati, componenti del consiglio di amministrazione e l’altro sindaco, Vincenzo Amabile, che hanno invece discusso l’udienza preliminare innanzi allo stesso giudice. Tutti rinviati a giudizio innanzi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, secondo sezione penale collegio A, per l’udienza del 13 novembre.

Dei 19 imputati, quindi, 17 sono stati rinviati a giudizio (Vincenzo Amabile, Vincenzo Arbore, Cesario Bortone, Claudio Bortone, Massimo Cagiano, Ferdinando Ciccarelli, Antonio De Simone, Laura De Vivo, Salvatore Della Puca, Enrico Giuliano, Alberto Graziano, Cesario Guarino, Marco Musto, Francesco Palmiero, Raffaele Pizzi, Paolo Santulli, Livio Verde) e due assolti nel merito (Domenico D’Agostino e Cosimo Iuliano) per non aver commesso il fatto.

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