NAPOLI. C’è un secondo foro da proiettilein una parete della stanza dove è morto il piccolo Francesco Panico, tre anni, raggiunto al fianco da un colpo di pistola esploso dalla pistola del padre.
E’ quanto emerge dai rilievi degli investigatori sul luogo della tragedia, in un appartamento a Giugliano, a nord di Napoli, sul Corso Campano. Tuttavia, sembra che tale elemento non sia collegato all’incidente verificatosi intorno alle 9.30 di giovedì mattina.
I carabinieri della compagnia di Giugliano hanno interrogato il padre del piccolo, indagato con l’accusa di omicidio colposo aggravato. L’uomo, 37 anni, idraulico, incensurato, avrebbe risposto che tre anni prima si era verificato un episodio simile, con un colpo partito per sbaglio che ha lasciato il segnosulla parete. Stavolta, però, le conseguenze sono state tragiche: secondouna prima ricomentre l’uomo puliva la pistola, detenuta legalmente per usi sportivi, il proiettile ha ucciso il figlioletto. La madre del piccolo, in quel momento,non era in casa.
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