NAPOLI. Dobbiamo prendere atto che se non costruiamo un termovalorizzatore di ultima generazione e se non miglioriamo sensibilmente le percentuali di raccolta differenziata sul territorio, le tariffe di smaltimento dei rifiuti nella nostra provincia saranno sempre più alte che nel resto dItalia.
Così il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, commenta la delibera adottata oggi dalla giunta provinciale che definisce in 147,9 euro per tonnellata il costo per lo smaltimento dei rifiuti nellarea metropolitana di Napoli. Se abbiamo tardato a comunicare il costo della Tarsu ha continuato Cesaro è perché, insieme agli assessori Caliendo e Serao ed ai dirigenti della Provincia, è stato analizzato ogni punto e passaggio delle relazioni in merito. Alla fine abbiamo determinato un aumento inferiore a quello che inizialmente era stato prospettato. La tariffa scaturita è più o meno in linea con quelle delle altre province campane. Dico ciò perché solo questo può essere il nostro punto di riferimento, e non certamente quello di altre aree nazionali dove esiste da tempo un ciclo collaudato ed operante.
Il presidente Cesaro ha voluto anche analizzare limpegno globale della sua amministrazione per quanto riguarda la politica ambientale della provincia di Napoli da quando nel 2009 assunse la guida dellente. Noi tre anni fa ha detto Cesaro abbiamo trovato il deserto e quello che viviamo oggi è figlio del passato e non certo dellattuale politica dellamministrazione che ha dovuto innanzitutto provvedere a non ricadere nelle emergenze che portavano sistematicamente il territorio al collasso. La priorità era levare i rifiuti per strada e ci siamo riusciti su tutto il territorio provinciale. Lobiettivo di tutti è approdare ad una gestione ordinaria. La nostra parte la stiamo facendo: abbiamo definito un piano che prevede la filiera corta, così come disposto dalle direttive europee, dove il rifiuto, che viene visto anche come risorsa e non solo come costo passivo, esaurisce il suo ciclo allinterno del territorio di produzione. Stiamo anche portando avanti le procedure necessarie per la nuova impiantistica necessaria allinterno degli Stir.
Bisogna però risolvere ha detto ancora il presidente della Provincia di Napoli il problema delle discariche, dopo la chiusura di Chiaiano e Terzigno. Tutto si complica, infatti, quando si parla di aprire siti per la ricomposizione ambientale. Registriamo puntualmente e ovunque resistenze locali, più o meno motivate. Nel caso di Terzigno, i comuni della zona rossa che avevano assunto precisi impegni per individuare nuovi siti, ancora non hanno comunicato le loro determinazioni. Esistono preconcetti radicati e non si comprendere che queste procedure nulla hanno a che vedere con le discariche del passato e con i guasti ambientali procurati dalle ecomafie, anzi puntano a risanare con materiale biostabilizzato le cave del territorio. La differenza è purtroppo questa: mentre in Cina costruiscono città ecologiche sulle discariche da noi ogni iniziativa ne trova quasi sempre una contraria pronta ad annullarla.
Invece in questo scenario ha concluso Cesaro diventa indispensabile puntare decisamente e velocemente alla costruzione di almeno un termovalorizzatore di ultima generazione, nonché migliorare la raccolta differenziata, perché altrimenti saremo costretti sempre a portare i rifiuti allestero e nelle altre regioni e province dItalia.