Speranza e Pd interrogano il sindaco sui servizi idrici integrati

di Redazione

 CASERTA. I consiglieri comunali di Speranza per Caserta, Francesco Apperti e Norma Naim, e del Pd Franco De Michele ed Enrico Tresca, hanno presentato un’interrogazione sul futuro del servizio idrico del Comune di Caserta.

In particolare, chiedono notizie in merito agli articoli di stampa apparsi negli recente passato da cui si rileva che la Napoletanagas starebbe per dismettere il ramo d’azienda relativo al servizio idrico, con il concreto rischio che venga ignorato l’esito del referendum che ha visto trionfare in tutta Italia ed anche a Caserta il no alla privatizzazione dei servizi pubblici, e quindi anche del servizio idrico. Queste notizie sono in palese contrasto con quanto recentemente dichiarato dal dirigente comunale Mazzotti, che nel rispondere ad una richiesta di accesso agli atti formulata dagli stessi quattro esponenti di minoranza, spiegava che “allo stato attuale, la società concessionaria del servizio è la Napoletanagas S.p.A., né esistono agli atti documenti relativi al supposto nuovo affidamento”.

I consiglieri, nel ricordare che anche le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei lavoratori del ramo hanno paventato il pericolo di siffatte procedure unilaterali di dismissione, chiedono pertanto al sindaco ed all’amministrazione di “riconsiderare l’acqua come risorsa a disposizione della collettività, come bene comune e non come merce, quindi sottratta alla logica del profitto e dell’utile di impresa”.

Infine, viene espressa perplessità sull’incarico appena concesso ad un legale di fiducia dell’ente, in quanto “in questo modo ancora una volta si configura uno spreco denaro pubblico, anche in considerazione della presenza di numerosi funzionari e dirigenti già retribuiti dall’amministrazione, e sicuramente in grado di dare pareri legali e tecnici per questa come per altre controversie”.

“Peraltro, – continuano – già ben otto, nove mesi fa, l’attivissimo comitato casertano di “Acqua bene comune” si era sentito rispondere dall’allora dirigente preposto ingegner Biondi (che ha poi passato il testimone al collega Mazzotti): ’Stiamo studiando le soluzioni alla luce delle modifiche normative’. Non c’è che dire, – concludono i consiglieri – uno studio molto approfondito”.

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