Assange: Ecuador sta decidendo su asilo politico

di Mena Grimaldi

 LONDRA. Mentre il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, sta esaminando “seriamente e responsabilmente” la richiesta di Julian Assange, valutando in particolare se è motivata dal rischio della pena di morte o dal fondato sospetto di una persecuzione per ragioni ideologiche, il governo di Quito deciderà in 24 ore se accettare la richiesta di asilo politico del fondatore di Wikileaks.

L’hacker australiano, infatti, martedì scorso si è rifugiato presso l’ambasciata dell’Ecuador a Londra, mentre la polizia britannica lo aspetta fuori per arrestarlo con l’accusa di aver infranto la libertà vigilata cui era sottoposto.

Secondo ilTelegraph, tuttavia, il fondatore di Wikileaks potrebbe essere arrestato lo stesso dalla polizia inglese. A meno che non diventi un rappresentante delle Nazioni Unite per l’Ecuador. Ma non solo.

“Assange sa bene di aver raggiunto la fine delle possibilità nel Regno Unito, sa che sarà estradato in Svezia e, in pratica, non ha nessun posto dove andare”, ha detto il deputato britannico, Alex Carlile che ha esperienza in questioni internazionali.

Carlile ha poi aggiunto che anche “se l’Ecuador garantisse asilo al fondatore di WikiLeaks, per lui potrebbe essere impossibile lasciare il Regno Unito”.

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