Roland Garros: Sara Errani orgoglio italiano

di Gennaro Pacilio

Sara Errani Senza nulla togliere al calcio che, nonostante tutto, rappresenta lo sport che più infiamma gli italiani, l’evento sportivo che, recentemente, più di ogni altro ci ha consegnato un po’ di orgoglio nazionale è stata la finale femminile di tennis al Roland Garros di Parigi.

Due le contendenti: Maria Sharapova, numero uno del tennis mondiale, tanto alta quanto bella, e la nostra Sara Errani, appena un metro e sessantacinque centimetri di impegno e di coraggio. Ha vinto, com’era nelle previsioni, la russa, ma non così facilmente come il punteggio finale potrebbe far pensare. Resta però la grande impresa della tennista italiana giunta alla finalissima dopo aver battuto altre temibili avversarie sulla carta molto più forti. Al momento della premiazione, la Errani ha risposto alle domande di rito con un inglese sciolto e fluente (cosa non tanto comune tra i nostri rappresentanti all’estero), ma soprattutto con contenuti mai banali.

“Le persone che mi hanno incitata per il fatto di aver onorato questo sport sino all’ultimo scambio sono un riconoscimento meraviglioso. – ha detto la tennista italiana – La mia avversaria è stata perfetta, ed è bello essere sconfitte da chi merita così una vittoria”.

Questi alcuni passaggi dell’intervista, solo apparentemente banali. Poi, alla domanda su come cambierà la sua vita dopo questo torneo, nel quale la Errani ha vinto la finale nel doppio in coppia con Roberta Vinci, la risposta è stata semplice: “Ma io spero e vorrei che la mia vita non cambiasse. La mia vita è bella così”.

Sulle tribune, i genitori applaudivano commossi ed essendo di origini bolognesi, hanno dedicato le gesta della figlia a chi soffre nelle terre del terremoto.

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