Brindisi, killer ha usato frasi al plurale: probabili complici

di Mena Grimaldi

 LECCE. In attesa dell’interrogatorio di garanzia previsto per sabato nel carcere di Lecce dove è rinchiuso, emergono, con il passare delle ore, nuovi particolari sull’interrogatorio di Giovanni Vantaggiato, il presunto attentatore dell’istituto “Morvillo-Falcone”.

Secondo alcune fonti, infatti, sembra che Vantaggiato durante l’interrogatorio di mercoledì sera abbia spesso parlato al plurale. Ecco perché gli inquirenti ipotizzano che il 68enne di Copertino non abbia fatto tutto da solo. Ipotesi che avvalorerebbe anche la mancanza di spiegazioni su un movente “accettabile”.

Nel decreto di fermo il procuratore della Repubblica della Dda di Lecce, Cataldo Motta, e i pm Guglielmo Cataldi e Milto De Nozza hanno scritto che “nel corso dell’interrogatorio” Vantaggiato “si è lasciato sfuggire l’uso del plurale con riferimento al trasporto e alla collocazione del bidone con l’ordigno esplosivo”. In particolare i due testimoni di notte hanno “osservato una persona” diversa da Vantaggiato “che spingeva un bidone su ruote verso l’ingresso della scuola”.

Per questo gli inquirenti, per una questione di prudenza e per lasciarsi aperta ogni strada,parlano della presenza di un eventuale committente, o un complice,e hanno contestato il concorso in strage aggravata da finalità terroristica. “Vantaggiato ha fatto un gesto inqualificabile e deplorevole, manon è il mostro che si sta dipingendo” ha detto il suo avvocato Franco Orlando all’Adnkronos, dopo un lungo colloquio nel carcere di Lecce con il suo assistito.

“Ha trascorso una notte tranquilla, ma stamane l’ho trovato molto provato.Piangeva pensando a Melissa Bassie ai danni provocati alle altre ragazze – ha aggiunto il legale – Adesso comincia a prendere consapevolezza e a provare rimorso per quello che ha fatto. Non è vero che durante l’interrogatorio dell’altra sera – precisa – non abbia mostrato segni di pentimento. Solo che l’altra sera gli inquirenti erano concentrati a fare emergere quelle prove, ad esempio a sapere come aveva costruito l’ordigno, che potessero dimostrare le sue responsabilità nel delitto e non a far emergere segni della sua contrizione. E quindi lui ha risposto a quelle domande”.

Comunque Vantaggiato “è sempre stata una persona tranquilla ma ha avuto un momento di follia”.

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