ROMA. “Non mi riterrò soddisfatto delle mezze decisioni. Leuro va messo al sicuro, ma finché non avremo procedure, meccanismi stabili, durevoli ed efficaci, saremo sempre vulnerabili. Ci sono stati troppi Consigli europei che hanno annunciato che leuro è salvo, per poi scoprire che leuro è minacciato”.
Chiare le parole del presidente francese François Hollande, in visita in Italia. Chiara anche l’allusione alla cancelliera tedesca Angela Merkel. Accanto all’inquilino dell’Eliseo c’è il premier italiano Mario Monti, che cerca comunque di stemperare i toni: “So che la cancelliera, come me e Holland, è perennemente alla ricerca di soluzioni per lEuropa. Abbiamo grandi interessi in comune”.
Poco più di due ore è durato il vertice Hollande e Monti. Si è programmato un prossimo vertice bilaterale in autunno e in cui si salda “unidentità di vedute” traFrancia a Italia al summit a quattro di venerdì 22 a Roma e poi al Consiglio europeo del 28 giugno.Le due nazioni, dunque, faranno “squadra” in nome della crescita. “Non basta il rigore di bilancio, senza sviluppo la tenuta dei conti non è sostenibile”, ha detto Monti. “Chiediamo risposte immediate per favore lo sviluppo”, ha aggiunto Hollande. Entrambi sono scesi in difesa della Grecia. “Deve restare nelleuro rispettando gli impegni. Ma ai greci bisogna dare fondi strutturali per la crescita. Servono gli eurobond e perciò chiediamo una road map”, ha detto Hollande, per il qualeservono strumenti “per non penalizzare i Paesi virtuosi ad alto debito”, come lItalia. E qui lo sguardo soddisfatto di Monti.
Gli eurobond, quelli tanto odiati dalla Merkel, sui quali sarebbe anche disposta a discutere, ma solo in cambio di cessione di sovranità da parte dei singoli Stati e solo dopo la nascita di una vera unione economica e fiscale. Da parte sua, Hollande apre a metà: “Dobbiamo andare avanti sulla strada dellintegrazione”. E anche in questo caso Monti getta acqua sul fuoco: “Nessuno chiede pasti gratis, però è vero che gli alti tassi non devono penalizzare chi come lItalia ha ormai i conti a posto, molto meglio di gran parte dei Paesi europei. Ogni volta che cè una perturbazione sui mercati, i tassi ne risentono e lo spread sale aggravando i conti di Stato e imprese. Comunque, nessuno di noi vuole dedicare minore attenzione alla disciplina di bilancio”.